Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Unioni civili, un anno dopo Numeri bassi? Tutto normale
Per due semplici motivi. Il primo è statistico, il secondo è culturale. Gli omosessuali sono grosso modo tra il 2 ed il 6 per cento della popolazione, più probabilmente attorno al 3 per cento. Questo è il bacino umano – ovviamente contenuto – che potenzialmente può essere interessato alle cosiddette nozze gay. Potenzialmente però: perché, in questi tempi di «amore liquido», la formalizzazione giuridica dell’unione di coppia interessa sempre meno.
Agli eterosessuali in primis: basta vedere i dati continuamente decrescenti dei matrimoni e della nuzialità. Sostituiti dalle convivenze e dalle coppie a distanza (stile Paperino e Paperina per intenderci).
E perché mai gli omosessuali non devono vivere la stessa tendenza culturale alla deistituzionalizzazione dello stare insieme? In ogni caso i dati dei principali paesi europei che hanno introdotto i matrimoni omosessuali dicono che questi girano attorno al 2 per cento del totale dei matrimoni. E così i Pacs francesi.
Una percentuale – è stato calcolato assai vicina a quella delle unioni civili che saranno presumibilmente celebrate in Italia quest’anno. Non si diffondono quindi chissà quali amorali architetture affettive. Semplicemente un anno fa è nato un diritto: il cui utilizzo però si proporziona con i numeri della popolazione interessata e con l’attuale cultura dell’amore di coppia. Tutto qui.