Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Orsi, lupi e gatti selvatici La Provincia: «Tornati, ma non sono pericolosi»
BELLUNO Ritornano gli animali predatori, ma c’è poco da temere: secondo il settore Caccia e Pesca della Provincia, l’avvistamento di lupi, orsi e gatti selvatici non deve far scattare paure per l’incolumità delle persone. Di recente, un orso è stato avvistato in Val di Zoldo. Il grosso mammifero, solitamente, attacca l’uomo se deve proteggere i cuccioli. In questo caso, però, si tratta di un esemplare solitario, per di più maschio. In Valbelluna, invece, ci sarebbero alcuni esemplari di lupo.
«Non possono essere definiti stabili nel territorio» precisano da Palazzo Piloni. L’eventualità di un attacco all’uomo va esclusa. «Estremamente improbabile, il lupo è schivo - rassicura l’ispettore della polizia provinciale Christian Losso - I cuccioli da proteggere? Nascono a maggio, fino a luglio stanno nei dintorni della tana e in autunno sono già grossi come gli altri elementi del branco».
Ovvero i genitori, dato che il branco nasce da una coppia e cresce con la prole che, in meno di due anni, abbandona il nucleo famigliare. Il branco è composto di pochi elementi e si muove in un’area di 250 chilometri quadrati. In provincia, ci sarebbe posto per poche decine di esemplari. «Se parliamo di rischio per le greggi, diversi episodi accaduti vanno addebitati a cani di grossa taglia lasciati liberi - precisa Loris Pasa, responsabile del settore Caccia e pesca - I segni sono simili a quelli lasciati dal lupo, ma la verità si ottiene solo con gli esami del Dna».
Quanto al gatto selvatico, un esemplare è stato investito da un’auto in Alpago di recente. Le dimensioni e le abitudini del felino, però, non comportano rischi per l’uomo.
I cervi, intanto, crescono lentamente di numero: la polizia provinciale ne ha contati 5.800 attraverso quattro battute di osservazione notturna lungo 110 percorsi in ambiente naturale (fuori dai confini dei parchi naturali), ma la stima supera le 8 mila unità. In Cansiglio, polizia provinciale di Belluno e carabinieri forestali del Tarvisio hanno monitorato per 104 settimane 10 cerve dell’altopiano. Per l’80% del tempo, gli animali sono rimasti nel bosco: la presenza di grandi aree protette da reti elettrificate ha limitato l’uscita dalla foresta.