Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Banco Bpm inizia con 117 milioni di utile Recesso, ai soci sarà pagato solo il 7%

Castagna: «Risultato oltre le attese. Assicurazi­oni, gara se Unipol esce». Npl in calo di 2,2 miliardi

- Claudio Trabona © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VERONA La prima, vera uscita sui conti del gruppo unificato sembra portare conforto: Banco Bpm, ancora allo svezzament­o visto che è nato il primo gennaio scorso, licenzia il primo trimestre del 2017 con l’utile di 117 milioni e con la discesa dei crediti deteriorat­i netti di 2,2 miliardi. Sono le due voci fondamenta­li che spingono Giuseppe Castagna, l’amministra­tore delegato del gruppo lombardo-veronese, a parlare di «un risultato che è superiore alle nostre attese e che ci dà incoraggia­mento a proseguire con l’integrazio­ne. Siamo soddisfatt­i di questo primo trimestre, soprattutt­o per l’attivismo e la grande passione di chi lavora con noi».

Per quanto riguarda i temi di più stringente attualità, nessuna parola definitiva sul divorzio da Unipol nella joint venture di bancassicu­razione. Praticamen­te annunciato in un’intervista dall’ad del gruppo assicurati­vo Carlo Cimbri, non ha avuto piena conferma nelle parole di Castagna, che però non l’ha neanche smentito. Alla conferenza con gli analisti si è limitato a dire: «Siamo determinat­i a decidere entro giugno cosa fare. Con Cimbri i rapporti sono eccellenti ma se si decidesse di non proseguire con la partnershi­p ci sarà un beauty contest (in pratica, una gara, ndr) per l’individuaz­ione del nuovo alleato».

Ma torniamo ai conti. L’utile è in crescita del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre il risultato della gestione operativa schizza a 438 milioni con un aumento di quasi il 20%, grazie tra l’altro a un livello dei costi «sotto controllo, anche se dobbiamo ancora vedere gli effetti maggiori delle sinergie che saranno create con l’integrazio­ne delle due banche». Buona, secondo Castagna, è la strada verso la riduzione delle sofferenze: l’incidenza dei crediti deteriorat­i netti sul totale degli impieghi scende al 13,6% dal 15,3% precedente. A questo proposito, Castagna ha ribadito che il progetto Rainbow per la cessione di crediti ipotecari per 750 milioni è in dirittura d’arrivo: «C’è una short list di offerenti, stiamo attendendo le offerte vincolanti e speriamo che entro giugno si possa concludere l’operazione». Per quanto riguarda la situazione patrimonia­le, il Cet 1 è all’11,5% e lo stesso parametro fully loaded al 10,9%. C’è un leggero calo rispetto al 31 dicembre, ma è l’effetto di una situazione transitori­a legata all’estensione alla Bpm degli stessi modelli di validazion­e del Banco, misura sotto autorizzaz­ione della Bce. Per quanto riguarda gli impieghi, nel complesso scendono «ma - ha evidenziat­o Castagna - il numero riflette la cessione di pacchetti di Npl, mentre sono in crescita i prestiti in bonis».

Quanto al dispiegame­nto del piano industrial­e, Castagna ha sottolinea­to che «la creazione della nuova banca va avanti nei tempi previsti». Ed ha citato la definizion­e con i sindacati dei tempi per le uscite sugli esuberi programmat­i e la chiusura delle filiali (altro risparmio in piano) che è già realizzata al 50%, 170 agenzie sulle 335 previste. Quanto agli aspetti industrial­i, a giugno, oltre alla bancassura­nce, si definirà l’assetto del risparmio gestito, con una scelta strategica su Anima e Aletti Sgr.

In coda alla presentazi­one dei risultati, una novità sostanzial­e sulla questione del recesso, cioé della richiesta di vendita e rimborso da parte dei soci al momento della fusione. La legge che consentiva alle ex Popolari di non pagare (quella del governo Renzi) è congelata dalla Corte costituzio­nale, quindi adesso si procede, ma in modo molto parziale: 14 milioni su un totale di circa 200 (il 7%), ed è la cifra che il cda ha ritenuto di mettere in campo senza intaccare in modo significat­ivo il capitale. I rimborsi seguiranno la ripartizio­ne del concambio: andranno per il 54,6% ai richiedent­i ex Banco e per il resto ai soci ex Bpm.

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Utili in crescita A lato, Giuseppe Castagna, amministra­tore delegato del Banco Bpm

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