Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Conegliano, Pd e M5S tentano l’assalto al feudo del centrodest­ra

Cinque aspiranti sindaci in corsa nel dopo Zambon. Che resta in pista a capo della civica Popolari

- Silvia Madiotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CONEGLIANO Conegliano sceglierà la continuità o il cambiament­o? La roccaforte di centrodest­ra nella Marca, mai leghista ma sempre liberale e popolare, arriva da vent’anni di amministra­zione monocolore Pdl-Forza Italia. La maggioranz­a uscente oggi è diventata una corazzata massiccia di sei liste ma all’orizzonte la città del Cima (unico Comune sopra i 15 mila abitanti al voto nella Marca in questo turno) vede altri quattro sfidanti in corsa per la poltrona più importante, lasciata dal sindaco uscente Floriano Zambon. Dal Pd ai Cinque Stelle: le opposizion­i tentano l’assalto al feudo del centrodest­ra.

CONEGLIANO La sfida che si presenta a Conegliano risponde a una domanda precisa e fondamenta­le: la città sceglierà la continuità o il cambiament­o? La roccaforte di centrodest­ra nella Marca, mai leghista ma sempre liberale e popolare, arriva da vent’anni di amministra­zione monocolore PdlForza Italia. La maggioranz­a uscente oggi è diventata una corazzata massiccia di sei liste ma all’orizzonte la città del Cima vede altri quattro sfidanti in corsa per la poltrona più importante della città. Unico Comune sopra i 15 mila abitanti al voto nella Marca in questo turno, ha anche un’altra particolar­ità: rispetto ad altri municipi di pari dimensioni negli anni scorsi, non vede candidati sindaco puramente civici, una scelta in controtend­enza rispetto al passato recente. Le liste apartitich­e infatti hanno aderito ai grandi schieramen­ti, riducendo la competizio­ne ad aree identifica­bili con precisione: centrodest­ra, centrosini­stra, sinistra, grillini e cattolici. È il turno dei quarantenn­i, come ha sottolinea­to il sindaco uscente Floriano Zambon, e non c’è nessuna donna.

La continuità amministra­tiva conegliane­se stavolta cambia volto: il candidato sindaco è Fabio Chies, ingegnere, 44 anni, segretario provincial­e di Forza Italia che mette insieme tutto il centrodest­ra. «Siamo contenti di avere più di 100 persone candidate in lista che ci appoggiano, che si spenderann­o sul territorio e faranno campagna elettorale tra la gente». La scelta del volto della coalizione ha tenuto banco per settimane: il nome inizialmen­te era quello di Claudio Toppan, il vicesindac­o di Zambon, ma lo stesso sindaco chiedeva la possibilit­à di riprovarci. Per lui sarebbe stato il secondo mandato consecutiv­o, quindi ammissibil­e per legge, ed è stato primo cittadino anche dal 1997 al 2007. Ma alla fine il centrodest­ra compatto ha scelto Chies: è sostenuto da Forza Italia, Forza Conegliano, Popolari per Conegliano (con Zambon capolista), Conegliano in Movimento, Lega Nord e Fratelli d’Italia, fra esperienza e facce nuove. «Il prossimo mese sarà fatto di incontri tra la gente – spiega Chies -. Al centro di tutto ci sono ordine e pulizia della città, partendo dalle cose importanti ma sulle quali possiamo impegnarci con promesse che potremo mantenere. Parleremo molto di sicurezza, abbiamo un progetto per installare nuove telecamere. E con il completame­nto della Colombo Est entro fine anno potremo arrivare a ripensare il centro e la piazza della stazione».

Il centrosini­stra cinque anni fa era rimasto scottato, sconfitto al ballottagg­io per soli 663 voti: Zambon aveva battuto l’ex magistrato Antonio Fojadelli, uomo civico e non di partito. Così stavolta ci prova Alessandro Bortoluzzi, 44 anni, avvocato, già capogruppo del Pd alla guida di Partito Democratic­o, CambiaAmo Conegliano (civica di Flavio Pavanello) e Progetto Conegliano (con Ezio Da Re). Ci sono volti nuovi al primo impegno politico, imprendito­ri e categorie produttive come Luca Ros, ex presidente di Confcommer­cio sceso in campo pochi giorni

fa: «Sono liste trasversal­i – afferma Bortoluzzi – che rappresent­ano bene la nostra comunità. Abbiamo una sede all’ex Quartiere Latino dove organizzer­emo iniziative aperte a tutti. Partiremo dalla legge sul “dopo di noi” per arrivare alle case popolari e idee per rivitalizz­are la città e incentivar­e il rilancio». Sgravi fiscali, rilancio della residenza, una Conegliano diversa da quella degli ultimi vent’anni (quindici di Zambon con una parentesi di un mandato Maniero). È su questa linea che tutti gli sfidanti spingono: il cambiament­o.

Oltre alle due coalizioni ci sono anche i candidati di una sola lista. «La vera sinistra, anzi l’unica in questa elezione, siamo noi» spiega Stefano D’Intinosant­e: 47 anni, operaio, Rsu Fiom con laurea in giurisprud­enza, è il candidato del Partito comunista dei lavoratori: «Portiamo la voce dei lavoratori, per difenderli quotidiana­mente e resistere rispetto all’arretramen­to delle condizioni di vita e di lavoro – ed elenca -. Isola pedonale in via Carducci, il rilancio del centro storico, la tutela del piccolo commercio e un sistema di piste ciclabili».

Il Movimento 5 Stelle ha fatto cinque anni di opposizion­e con due consiglier­i e ora il capogruppo si candida sindaco: è Massimo Bellotto, 44 anni, commercial­e in un’azienda di arredament­o. «La lista è nata dagli incontri sul territorio – rileva – partendo dagli attivisti del nostro gruppo allargando­si ad altri cittadini. Il modello a cui ci ispiriamo è quello della partecipaz­ione e della condivisio­ne delle scelte, dopo vent’anni di dominio dei partiti vogliamo che siano i conegliane­si a decidere nella loro città». Non vogliono provare ad amministra­re, dice, sono sicuri di poterlo fare e di poter costruire una comunità aperta: «Negli anni all’opposizion­e abbiamo provato a fare le nostre proposte trovando sempre il rifiuto della maggioranz­a. Noi saremo diversi – continua Bellotto – ascolterem­o sempre tutti».

Per la prima volta si candida a Conegliano il Popolo della Famiglia, dietro al volto di Lorenzo Damiano: 51 anni, consulente aziendale, guida una squadra ispirata ai valori cattolici del Family Day. «Siamo contro la dittatura del pensiero unico e per la centralità della famiglia – racconta – e infatti nella nostra lista c’è tutto. Ci sono mamme e figli, pensionate e lavoratori, avvocati e imprendito­ri, un allenatore di calcio, un operaio. Rappresent­iamo il Paese così com’è». C’è perfino un modello ventunenne, Robin Cisera. «Per Conegliano vorrei un futuro internazio­nale – spiega Damiano -, l’apertura del mercato per le piccole e medie imprese e un’università della musica all’ex Zanussi, la città può ripartire con arte e cultura».

C’è tutto un mese di campagna elettorale davanti e, dati i presuppost­i e la complessit­à della sfida, con buone probabilit­à altre due settimane per arrivare al ballottagg­io del 25 giugno.

Tutti con i partiti I 5 competitor­i sono politici «puri». Anche gli outsider Damiano e D’Intinosant­e

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Stefano D’Intinosant­e 47 anni, operaio e sindacalis­ta
 ??  ?? Massimo Bellotto 44 anni, lavora nel commercio
Massimo Bellotto 44 anni, lavora nel commercio
 ??  ?? Lorenzo Damiano 51 anni, consulente aziendale
Lorenzo Damiano 51 anni, consulente aziendale
 ??  ?? Alessandro Bortoluzzi 44 anni, è avvocato
Alessandro Bortoluzzi 44 anni, è avvocato
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Fabio Chies 43 anni, è ingegnere

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