Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Chiuse le liste e decisi i candidati il Veneto cerca 88 nuovi sindaci
Oltre un milione al voto l’11 giugno per i Comuni: sfide chiave nei capoluoghi di Padova, Verona e Belluno
VENEZIA Consegnate le liste (ieri era l’ultimo giorno utile, il termine è scaduto alle 12), mentre già da settimane infuria la campagna elettorale, inizia oggi il rush finale che culminerà l’11 giugno col voto in 88 Comuni veneti, di cui 14 oltre i 15 mila abitanti (e dunque con possibile ballottaggio). Di questi, tre sono capoluoghi: Padova, Verona e Belluno. Alle urne sono chiamati un milione 199 mila veneti, il 25% della popolazione della nostra regione: dovranno eleggere, oltre agli 88 sindaci, anche 1.192 consiglieri. Saranno le prime elezioni per Val Liona, nel Vicentino, uno dei nuovi Comuni istituiti nel 2017, nato dalla fusione di Grancona e San Germano dei Berici, mentre volendo guardare alle singole province, in rigoroso ordine alfabetico, nel Bellunese si rinnoveranno 14 amministrazioni (oltre a Belluno con più di 15 mila residenti c’è Feltre), 17 nel Padovano (Padova, Abano Terme e Vigonza), 6 nel Rodigino, 19 nel Trevigiano (Conegliano), 9 nel Veneziano (Jesolo, Marcon, Mira, Mirano e Santa Maria di Sala), 14 nel Veronese (Verona e Cerea) e 9 nel Vicentino (Thiene).
Le chiavi politiche
Detto che le Comunali sono da sempre, tra le elezioni, le meno «politiche», legate come sono a scelte prettamente amministrative e locali (l’ospedale da fare, l’ex sito industriale da bonificare, il quartiere da risistemare), e che i candidati sindaco sono nella maggior parte dei casi espressione di stravaganti alchimie civico-partitiche nate più sulla base di rapporti personali che di accordi tra le segreterie, gli elementi di maggior curiosità possono ricondursi essenzialmente a tre filoni. Il primo riguarda il centrodestra: ormai sempre più spezzettato tra leghisti-sovranisti-populisti, liberal-forzisti ancora fedeli alla bandiera ed ex berlusconiani in rotta verso liste «di transizione», va diviso in tutti e tre i capoluoghi, con uno schema che potrebbe riproporsi un domani a livello nazionale, specie nella forma «moderati più il Pd». Si conosceranno solo a urne chiuse i nuovi rapporti di forza e se la scelta di andare ognun per sé avrà favorito gli alfieri del centrosinistra, costringendo qualcuno ad amare riflessioni. Poi c’è il Pd, sempre più PdR e cioè Partito di Renzi. In questo caso sarà interessante vedere come i dem reagiranno dopo l’unodue-tre da kappao provocato dalla batosta del referendum del 4 dicembre, la caduta del governo Renzi e la scissione dell’ala dalemian-bersaniana. Anche il centrosinistra, come il centrodestra, s’è spaccato in molti Comuni, proprio tra candidati «renziani-di partito», «di sinistra» o provenienti da precedenti amministrazioni e poi confluiti in rassemblement civici. Anche qui saranno solo le urne a dire chi avrà avuto ragione. Infine, il Movimento Cinque Stelle: si presenta in tutti i capoluoghi ma in molti Comuni, anche importanti come Cortina e Abano Terme, non è riuscito a trovare un candidato e formare una lista, confermando così le sue croniche difficoltà sul territorio. Colpa delle rigide regole di selezione dei MeetUp, spiegano, ma forse contano pure una certa conflittualità nella stesura dei programmi e lo scarso appeal - economico e politico delle Comunali, così che molti big preferiscono attendere a bordo pista l’occasione giusta per saltare direttamente a Venezia, a Roma o a Bruxelles (nel M5s vige infatti una rigida regola dei due mandati a prescindere dalla carica, sicché la discesa in campo va ponderata con grande attenzione).
I grandi Comuni
A Padova si va al voto dopo il commissariamento seguito alla caduta, nel novembre scorso, della giunta di centrodestra guidata dal leghista Massimo Bitonci, che si ripresenta sostenuto dal Carroccio, da Forza Italia (che fu l’artefice del suo defenestramento) e da Fratelli d’Italia. Contro di lui, sei sfidanti: Sergio Giordani, imprenditore ed ex presidente del Calcio Padova, reduce da un’ischemia che l’ha colpito appena dieci giorni fa, candidato civico appoggiato dal Pd e dagli esponenti del centrodestra che provocarono la caduta di Bitonci; il professore universitario Arturo Lorenzoni di Coalizione Civica, che ha rotto col Pd quando quest’ultimo ha deciso di non fare le primarie; Simone Borile del Movimento Cinque Stelle; Luigi Sposato della lista civica Osa; Rocco Bordin della lista civica La Padova Libera e Maurizio Meridi di Casa Pound.
A Verona si chiude invece un’epoca, quella segnata dai dieci anni di amministrazione targati Flavio Tosi. Dopo aver a lungo sperato nella possibilità di un terzo mandato, l’ex leghista ha deciso di candidare la fidanzata, Patrizia Bisinella, a capo di alcune liste civiche allestite nel nome della continuità. Bisinella sarà sostenuta anche dai fratelli Giorgetti, forzisti in rotta col partito dopo la decisione dei vertici di appoggiare, insieme alla Lega che pure ha acconsentito ad un passo indietro, il civico Federico Sboarina. Il Pd, dopo le primarie, mette in pista il consigliere regionale Orietta Salemi ma anche qui non è riuscito a tenere unita la coalizione, così che la sinistra lancia Michele Bertucco, capogruppo (del Pd) uscente. Ci sono poi altri sei candidati: Alessandro Gennari per il Movimento 5 Stelle, Michele Croce (Verona Pulita), Filippo Grigolini (Il Popolo della Famiglia), Marco Giorlo (Tutto cambia), Roberto Bussinello (Casa Pound), William Dapiran (Msi).
Infine Belluno e anche qui la frammentazione è il comun denominatore, si assiste alla deflagrazione degli schieramenti. Il sindaco uscente Jacopo Massaro, centrosinistra (è un ex Pd), si ripresenta e contro di lui i dem candidano Paolo Bello. Forza Italia non si presenta ma sostiene ufficiosamente il civico Paolo Gamba, ex assessore della giunta Prade, mentre per la Lega corre il consigliere regionale Franco Gidoni. Poi ci sono Stefano Messinese del Movimento Cinque Stelle, Elder Rambaldi del Partito comunista dei lavoratori e l’indipendentista Franco Roccon.
Doppio turno Al voto un veneto su quattro, ballottaggi in 14 Comuni