Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Premi per idee su caffé, stivali e lampadine La Corte dei Conti indaga su Ca’ Farsetti

I DIPENDENTI COMUNALI DI VENEZIA Quasi mezzo milione di euro per i lavoratori che propongono qualcosa. Anche di bizzarro

- Alberto Zorzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Pagare 592 euro, tanto per fare un esempio, chi ha proposto di «una stanza per consumare la pausa pranzo e i brevi momenti di pausa caffè»: «idea vincente», come l’ha definita il sindaco Luigi Brugnaro, che ha deciso di far premiare tutti i dipendenti che ne avessero una, o danno erariale? E che dire dei 280 euro a chi propone «una settimana dedicata allo sport collettivo dei dipendenti», degli 860 per «ampliare l’offerta delle ludoteche con attività serali», oppure dei 555 euro ciascuno agli 11 dipendenti che chiedono di «ridurre l’assunzione di grassi, mangiare frutta e verdura, fare attività fisica» perché lo stile di vita può ridurre il rischio di malattie? Il quesito l’ha posto alcuni giorni fa la Cgil, prima con una conferenza stampa e poi con un esposto alla procura regionale della Corte dei Conti. E il procurator­e Paolo Evangelist­a ha aperto un fascicolo su quei 426 mila euro che la giunta di Brugnaro ha stanziato come premio alle idee vincenti (sui complessiv­i 2,1 milioni legati alla produttivi­tà), presentate da 697 dipendenti comunali.

L’indagine non è ancora partita, visto che l’esposto è di pochi giorni fa, anticipato dagli articoli sui giornali che sono già stati inseriti nel fascicolo. «Quando ci sono delle segnalazio­ni specifiche noi abbiamo il dovere di verificarl­e al meglio», si limita a dire Evangelist­a. Tante le voci curiose che si possono leggere nell’elenco delle idee premiate. Ci sono per esempio i tre dipendenti che hanno incassato 666 euro proponendo di coordinare più vicini, oppure la strada alternativ­a più veloce per muoversi a Mestre in caso di incidente) o gli asciugator­i per le mani in tutti i bagni.

«Una risorsa pubblica è stata distribuit­a in modo aleatorio dall’amministra­zione e dalla dirigenza - era andato all’attacco il segretario generale della Cgil Funzione pubblica Daniele Giordano, annunciand­o l’esposto alla magistratu­ra contabile - La distribuzi­one non si fonda su criteri trasparent­i, rilevabili e meritocrat­ici».Quello delle idee vincenti, peraltro, è uno dei tanti terreni di scontro tra l’amministra­zione comunale e i sindacati, i cui rapporti sono ormai arrivati al limite della sopportazi­one reciproca. Ca’ Farsetti ha infatti riformato le linee guida del contratto decentrato, che è stato firmato solamente dalla Cisl, che rappresent­a una parte minoritari­a dei comunali e che all’assemblea decisiva ha ricevuto l’appoggio di appena 14 dei 21 presenti. «Ma i dipendenti comunali sono 3 mila», hanno tuonato le altre sigle, che ora sono pronte ad andare al tribunale del lavoro, convinte che quella trattativa sia del tutto illegittim­a.

I sindacati che si oppongono all’accordo hanno già radunato i lavoratori in assemblea e sono pronti a sottoporre l’accordo a un referendum tra tutti i lavoratori di Ca’ Farsetti, certi che la maggioranz­a sarà contraria. In precedenza c’era stato uno scontro sul sistema di valutazion­e dei dipendenti, che ha portato alla presentazi­one di 1136 ricorsi al collegio arbitrale.

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