Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Stand da duecento panini all’ora tre giorni di incassi record in città

Business da 130 milioni di euro, spuntano bar ovunque e servono birra anche i negozi

- S.Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TREVISO Mentre le commemoraz­ioni procedono tra cortei e sale istituzion­ali, la birra scorre e la porchetta sparisce fra due fette di pane: è un’altra delle facce dell’Adunata degli alpini. A dire il vero venerdì pomeriggio alcuni commercian­ti del centro erano un po’ delusi. «Avevamo stimato tre volte gli incassi di una giornata normale, invece siamo a metà» si lamentava una barista. L’offerta gastronomi­ca extra, con centinaia di stand in tutte le piazze, aveva messo in secondo piano la qualità dell’ospitalità diffusa trevigiana. La riflession­e era ponderata e si basava su dati certi, ma non aveva calcolato bene i tempi alpini. Al tramonto infatti è scattata la rivoluzion­e e nessuno si è più fermato fino a notte fonda. Ma è ieri che Treviso è diventata quello che doveva diventare, stracolma fin dalle dieci di mattina. Niente ha paragoni con l’Adunata e se ne sono accorti anche gli esercenti fra incassi record, panche e tavoli sempre pieni e lavoratori sull’orlo di una crisi di nervi perché l’onda di gente sembra non finire mai.

È stato quindi bello veder vincere, alla fine, la tradizione sugli stand occasional­i: pienone da Muscoli e da Arman, le storiche osterie, ma in quasi tutte le trattorie e i bar c’erano codazzi di avventori da assetare e sfamare. Un buon test è l’ora di pranzo, una fotografia di cosa succede a livello di business durante una festa alpina. A Piazza San Vito c’è una bancarella che fa solo panini e focacce con la mortadella. Quanti ne fate all’ora? «Fino a venerdì avrei saputo rispondere, oggi ho perso il conto». Dall’altra parte della strada c’è lo stand del Basilico Tredici, biosteria con proposte vegane. «Oggi no, abbiamo un menù alpino – spiega il titolare -. Panini? Mah, credo cento all’ora». Senza contare gnocchi al ragù, patatine, costicine e salsicce.

Piazzetta del Battistero, lo stand fa panini e hamburger: in cinque minuti di orologio ne vengono serviti venti. Questo significa che solo fra mezzogiorn­o e l’una se ne possono ipotizzare duecentoqu­aranta. Ai Do Pomi, in piazza Monte di Pietà, la titolare sottolinea di aver dormito dalle 2 alle 5, e poi di nuovo dietro al banco: «Si lavora molte più ore, ma il guadagno viene spalmato su tutta la giornata». I «rinforzi operativi», ragazzi che sono stati arruolati ai banchetti dei locali e delle osterie trevigiani, venerdì pomeriggio guardavano il cellulare aspettando clienti. Ieri non riuscivano nemmeno a trovare il tempo per respirare: «Le ordinazion­i di birra arrivano 12 alla volta». Una birra costa 4 euro, mediamente, che fa 48 euro in birra ogni quindici minuti. Qua e là i negozi sfitti del centro diventano temporary-bar: da giovedì le vetrine prima spente di fiorerie e artigiani sono diventate locali con spine di birra e panini pronti da addentare. Perfino le pasticceri­e e caffetteri­e delle zie si sono dotate di fusti di birra e bicchieron­i di plastica, e talvolta qualche negozio. Ci provano tutti, e come biasimarli.

La stima dell’Ana, in base alle edizioni passate, è che un’Adunata alpina crei un valore e un indotto di circa 130 milioni di euro (treni, autostrade, benzina, alberghi, ristoranti, bar e oltre); di questi circa 80 milioni vanno nella provincia ospite e circa 40 nel capoluogo, tutto compreso. Anche se gli organizzat­ori sono sicuri che nella Marca si sarà un «effetto Prosecco». Si accettano scommesse.

Le ordinazion­i di birra arrivano a dodici alla volta, abbiamo perso il conto di cosa esce Dormiamo dalle 2 alle 5 del mattino e poi su di nuovo al lavoro, a preparare lo stand per il giorno dopo

 ??  ?? Stand gastronomi­ci presi d’assalto dagli alpini. Sotto, l’ambulanza soccorre una ragazza in eccesso alcolico
Stand gastronomi­ci presi d’assalto dagli alpini. Sotto, l’ambulanza soccorre una ragazza in eccesso alcolico
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