Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gobbo: «Bossi non farà la scissione» Intanto scoppia il caso Bergamin
VENEZIA «Spero non ci sia alcuna scissione e non credo ci sarà. Capisco i timori di Bossi, su alcuni temi ha convinzioni profonde e, per altro verso, ha paura che la Lega resti all’opposizione per sempre. I militanti, però, si sono espressi in modo netto, la linea del partito è chiara. Quanto alla “Lega Sud”, la teorizzavano lo stesso Umberto e Miglio, per cui non vedo il problema». Così parlò Gianpaolo Gobbo, ex segretario della Liga che con Bossi ha condiviso una vita politica, all’indomani delle «primarie» che hanno incoronato Matteo Salvini leader del Carroccio: «Da Comencini a Tosi, in Veneto conosciamo bene i rischi di una scissione, penso si spieghi anche così la netta affermazione di Salvini. Non vogliamo spaccature». E mentre pare rientrare anche da Milano l’ipotesi «Rifondazione leghista» (che avrebbe coinvolto pure personaggi pittoreschi, come la «Siora Gina», un mito per i leghisti sul web) il successore di Gobbo, Gianantonio Da Re, sgrana i risultati bulgari registrati qui da Salvini: 96% a Treviso, Belluno e nel Veneto Orientale, il risultato peggiore è a Rovigo col 77%. E proprio in Polesine va registrato il «caso Bergamin»: il sindaco del capoluogo, inizialmente inserito da Salvini nel suo listino bloccato per il consiglio federale, si è dovuto sfilare alla vigilia del voto perché - causa espulsione da parte di Tosi, poi rientrata - non aveva il requisito richiesto della militanza per 5 anni consecutivi. Al suo posto, col vicentino Erik Pretto, è stato eletto l’eurodeputato Lorenzo Fontana.
Il sindaco Non è militante da 5 anni, al federale entra Fontana