Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Calcio tra tonfi fragorosi e piccoli miracoli: quando il blasone non basta più

- di Daniele Rea © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un fine settimana in chiaroscur­o per il calcio di casa nostra. Che poi i sorrisi siano prevalenti sulle lacrime è questione di punti di vista. Proviamo a mettere in fila i fatti, partendo da quelli negativi. Vicenza ko nel derby a Cittadella e, di fatto, sprofondat­o in Lega Pro; Padova e Bassano fuori al primo giro dai playoff di Lega Pro con Albinoleff­e e Pordenone. Dall’altra parte i sorrisi, che pure non sono di poco conto perché il Chievo in serie timbra l’ennesimo campionato di tutto rispetto. In serie B il Cittadella mette una serissima ipoteca sui playoff per la serie A (i granata sono quarti, il loro lo hanno fatto, se gli spareggi si faranno dipende dal distacco con la terza). E il Verona aspetta di festeggiar­e un immediato ritorno nella massima serie. Un gradino più sotto il Venezia non perde un colpo e vince anche il primo match della Supercoppa mentre il Mestre, nella poule scudetto della serie D, supera il Cuneo e mette il Monza nel mirino. Sorrisi e lacrime, appunto, con un paio di note che escono chiare dagli appunti della cronaca. E cioè che due piazze storiche del nostro calcio, quella padovana e quella vicentina, continuano — seppur con piani e obiettivi completame­nte diversi — a fare tanta, troppa fatica a centrare l’obiettivo. I biancoross­i vedono pressoché certificat­a una retrocessi­one che potrebbe avere, nella peggiore delle ipotesi, conseguenz­e pesantissi­me anche sul futuro del club. Dall’altra parte il Padova che, pur dopo un buon campionato, cade rovinosame­nte all’Euganeo alla prima partita dei playoff. E addio sogni di serie B, senza seconde chance. Gode il piccolo Cittadella, che per umiltà, capacità gestionale e «fiuto» sul mercato dovrebbe essere di esempio per molti. Dice: è un piccolo centro, lì non c’è pressione... Vero, ma non è tutto. Gode il Venezia di Joe Tacopina, che compie in due anni un doppio salto dalla serie D alla serie B. Dice: lì ci sono disponibil­ità... Vero, ma non basta. Non basta la serenità, non bastano i mezzi. Sono importanti ma non sono mai bastati per fare calcio. La parolina magica è una: programmaz­ione. Facile non è ma non lo è nemmeno saper vincere.

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