Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tetto danneggiato, condannata Ryanair
L’aereo volava troppo basso, il giudice impone un risarcimento di 25 mila euro
TREVISO È pur vero che la pista dell’aeroporto di Treviso è molto vicina alle case, però quell’aereo della Ryanair voleva troppo basso e, secondo una sentenza del giudice civile, è giusto che la compagnia irlandese low-cost risarcisca con 25 mila euro il proprietario di un’abitazione di Quinto, il cui tetto era stato seriamente danneggiato nel 2009.
Ryanair però finora non ha pagato la somma e ha fatto ricorso contro la sentenza di primo grado.
TREVISO Ci ha messo otto anni, lo storico macellaio di Quinto di Treviso, ma alla fine ha vinto la prima battaglia della sua guerra legale contro Ryanair, la compagnia aerea low-cost. Tegole e mattoni non erano caduti dal tetto per caso, era colpa di uno di quegli aerei che decollano e atterrano a due passi da casa sua ogni giorno. Adesso anche il tribunale di Treviso l’ha confermato, con una sentenza storica e gli irlandesi di Ryanair dovranno risarcirlo per una somma calcolata in 25mila euro fra danni materiali, perizie, spese legali, di traduzione e interessi collegati. Per una compagnia con un giro d’affari di miliardi di euro ogni anno sono briciole, ma per il signor Guido Favaro la spesa per ripristinare la copertura non era stata irrilevante.
L’episodio risale al 2009. La casa della famiglia si trova poco lontano dalla pista dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso, nel Comune di Quinto. I residenti della zona si lamentano molto dei rumori quotidiani e dell’inquinamento acustico, c’è anche un comitato che si batte da dieci anni per chiedere la riduzione dei voli e il ridimensionamento dello scalo, che è inserito fra diversi centri abitati, ma al signor Favaro è andata perfino peggio. Un giorno un aereo in fase di atterraggio è passato troppo vicino al tetto, danneggiandolo e facendo saltare tegole e mattoni. Se li è ritrovati a terra, il tetto era distrutto, pioveva in casa. Ha riparato subito il danno perché con l’acqua sulla testa non si può stare e si è rivolto a «Obiettivo Risarcimento», una società trevigiana, per avere giustizia. «Questa è una vicenda alla Davide contro Golia. Siamo davanti ad una famiglia che ha avuto il coraggio di portare le proprie ragioni davanti ad un giudice — spiega il presidente Roberto Simioni —. Ryanair non ha mai proposto per via bonaria offerte o liquidazioni transattive. Sono convinto che questa sentenza costituisca un precedente straordinario».
«Obiettivo Risarcimento» si è affidata a dei consulenti per valutare la pericolosità per i cittadini anche dal punto di vista psicologico, e ad altri esperti per calcolare il deprezzamento immobiliare degli edifici che si trovano nei pressi dell’aeroporto Canova. «Il signor Favaro, quando ci siamo conosciuti — continua Simioni — mi ha detto che ai suoi tempi quando qualcuno rompeva qualcosa doveva pagare, è una questione legale e di principio, Ryanair ha danneggiato il suo tetto. La famiglia ha dovuto riparare i danni perché il ripristino del tetto era urgente, deve essere risarcita».
La sentenza in effetti è stata pronunciata il 17 febbraio, alla luce di una perizia tecnico-ricostruttiva, ma gli irlandesi non hanno ancora pagato: «Domani (oggi, ndr) è stata fissata un’udienza per la sospensiva, Ryanair ha fatto appello — chiude Simioni —. Noi di sicuro non ci fermiamo qui. Anche altre famiglie hanno sollevato problematiche simili e danni effettivi».