Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Papisca, addio al paladino dei diritti umani

- Alessandro Macciò © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Il suo ultimo intervento pubblico risale al 20 aprile ed è un appello pacifista in difesa delle Nazioni Unite, scritto a quattro mani con l’allievo Marco Mascia. Antonio Papisca avrebbe compiuto 81 anni tra una settimana, e si è battuto fino all’ultimo per la causa che ha guidato tutta la sua vita: la difesa dei diritti umani, promossa in tutte le sue forme e in ogni sede, con passione irrefrenab­ile.

Papisca, docente emerito di Organizzaz­ione internazio­nale dei diritti umani all’Università di Padova e fondatore del Centro di Ateneo per i diritti umani, si è spento improvvisa­mente ieri all’alba, lasciando nel dolore la moglie e i tre figli ma anche intere generazion­i di studenti, che hanno letto i suoi libri e gli appunti delle sue lezioni. Originario di Pellegrino Parmense, Papisca aveva iniziato la carriera accademica proprio all’Università di Parma nel 1965, prima come assistente ordinario e poi come libero docente di diritto internazio­nale. Nel 1975, dopo aver vinto un concorso per la cattedra di relazioni internazio­nali, si era trasferito a Catania; tre anni dopo l’approdo a Padova, dove divenne preside di facoltà a Scienze politiche dal 1980 al 1983 e nel 1986 fondò il primo dipartimen­to di studi internazio­nali in Italia.

«Erano anni difficili che seguivano un periodo tempestoso, ma Papisca rilanciò la facoltà con mano sicura e autorevole – ricorda Giuseppe Zaccaria, rettore del Bo dal 2009 al 2015 e preside di Scienze politiche dal ’92 al 2001, riferendos­i alle tensioni di Autonomia operaia -. Papisca è stato un vero apostolo dell’idea di diritti umani: l’Università deve essergli grata per la sua opera di studioso e formatore, che ha reso Padova punto di eccellenza in un campo vastissimo». Nel 1982 infatti Papisca fondò il Centro di studi e di formazione sui diritti della persona e dei popoli, che ancora oggi (dopo il cambio di denominazi­one) promuove ricerche e pubblicazi­oni sulla pace e sulla democrazia. «Papisca anticipò il processo di internazio­nalizzazio­ne dell’Ateneo – dice Mascia, attuale direttore del Centro, che ieri ha ricevuto la notizia mentre era in aula e non è riuscito a trattenere le lacrime -. Papisca ha vissuto per l’università e per gli studenti, ma ha tenuto conferenze anche nelle parrocchie e nei consigli comunali; era un uomo di fede, che ha lottato con forza per l’amore e la nonviolenz­a, cercando sempre una via istituzion­ale alla pace».

Noto per aver lanciato l’annuario dei diritti umani, nel ’75 Papisca partecipò al gruppo di esperti chiamato a preparare il primo rapporto sulla costituend­a Unione europea, mentre nel ’98 contribuì a istituire il tribunale internazio­nale per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia. Non stupisce dunque che la sua morte abbia suscitato il cordoglio di Laura Boldrini: «Animato da impegno civile ed entusiasmo – scrive la presidente della Camera – Papisca è stato un punto di riferiment­o per la promozione di una cultura della pace e della democrazia». Infine il rettore Rosario Rizzuto: «Proprio qualche giorno fa ricordavo Papisca durante il mio viaggio al Parlamento Europeo, con alcuni parlamenta­ri che gli riconoscev­ano un ruolo fondamenta­le nella tutela dei diritti». Venerdì alle 10,30 il funerale al Duomo.

Venerdì l’addio Ieri, all’alba, la morte improvvisa. Venerdì in duomo, alle 10.30, il funerale del docente

Boldrini Animato da impegno civile è stato un punto di riferiment­o

Rizzuto Ha avuto un ruolo fondamenta­le nella tutela dei diritti

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