Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pullman dei giovani nuotatori finito nella scarpata Il Tar restituisce la patente all’autista condannato
Schianto a Quero Vas, i giudici: l’incidente non fu colpa sua, ma delle condizioni della strada
TRENTO «Non c’è alcuna motivazione per dubitare che il ricorrente abbia perso i requisiti di idoneità alla guida». I giudici del Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Veneto non hanno dubbi: Renzo Gottardi, l’autista trentino della corriera «Italbus» di Pergine Valsugana, ora in pensione, che il 29 maggio 2014 uscì di strada sulla Regionale «348», a Carpen di Quero Vas, finendo col suo mezzo sul fianco destro, può guidare.
La Corte veneziana, presieduta dal giudice Claudio Rovis, ha accolto il ricorso dell’avvocato Monica Carlin e ha annullato il provvedimento del 13 marzo 2015 da parte della Motorizzazione civile di Venezia, sulla revisione della patente, ordinata dopo lo spaventoso incidente nel Feltrino. Quel giorno si rischiò la tragedia perché il mezzo guidato da Gottardi trasportava numerosi giovani nuotatori di una società di Cavalese, con accompagnatori e tecnici. «Non è possibile ritenere - spiegano i giudici in sentenza - che qualunque sinistro giustifichi “ex se” la sussistenza di un ragionevole dubbio sulla persistenza dei necessari requisiti di idoneità». In sintesi non basta fare un incidente per non essere più idoneo a guidare. E in questo caso c’è molto di più. Gottardi non uscì di strada per un’imprudenza o una scarsa abilità alla guida, ma a causa della strada. Quel giorno l’asfalto della Regionale «348» era molto scivoloso, perché aveva piovuto, inoltre la striscia di asfalto che porta a Feltre è molto tortuosa. Tutto questo avrebbe contribuito all’uscita di strada.
Una tragedia sfiorata. A bordo dell’autobus c’erano 38 passeggeri, giovani giocatori della «Latemar nuoto» di Cavalese, allenatori e i loro accompagnatori. La comitiva era diretta a Lignano Sabbiadoro per i campionati italiani del Centro sportivo italiano (Csi). Il mezzo si era ribaltato su un fianco ed era finito in una piccola scarpata, intrappolando tra le lamiere alcuni passeggeri. Una trentina di ragazzi erano rimasti feriti, solo tre in modo grave, ma per fortuna dopo un periodo in ospedale sono migliorati e ora stanno bene.
A tradire l’autista sarebbe stato l’asfalto bagnato. È lo stesso Tar ad evidenziarlo in sentenza, forte anche della consulenza di parte dello studio «Baldo» di Trento, presentata dalla difesa, che ha dimostrato come il «coefficiente di scivolosità della strada fosse molto più alto del normale», tanto che, subito dopo l’incidente, l’ente gestore della strada ha subito provveduto al rifacimento dell’asfalto.
Elementi che probabilmente hanno pesato sul giudizio del Tar. Ora la difesa è pronta a dare battaglia anche nel penale. In primo grado Gottardi era stato condannato a otto mesi per disastro colposo, mentre il fascicolo aperto dalla Procura di Belluno per lesioni colpose è stato archiviato, in quanto nessuno dei ragazzini feriti aveva sporto denuncia. Ora si attende l’udienza in appello.