Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’ex segretario di Forcolin diventa dirigente Arpav, esposto alla Corte dei conti
VENEZIA L’assunzione come dirigente in Arpav di Federico Meneghesso, ex capo segreteria del vice presidente della Regione Gianluca Forcolin, finisce sul tavolo della Sezione di controllo della Corte dei conti di Venezia, oggetto di un esposto firmato da alcuni dipendenti dell’Agenzia per l’ambiente.
La vicenda dell’assunzione di Meneghesso, un passato in Forza Italia, approdato in Regione al seguito dell’ex assessore Raffaele Grazia e quindi per cinque anni capo segreteria dell’ex vice presidente della Regione Marino Zorzato (poi è rimasto per poco più di un anno nello stesso ruolo con Forcolin), sta tenendo banco oramai da tre mesi tra Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini, per via di una procedura contestata, già oggetto di due diverse interrogazioni da parte del dem Graziano Azzalin e dalla pentastellata Patrizia Bartelle.
Quest’ultima aveva chiesto chiarimenti sospettando che Meneghesso non possedesse i requisiti per la nomina dirigenziale (stipendio attorno ai 90 mila euro l’anno) mentre Azzalin aveva puntato il faro sulla procedura adottata, con Arpav che per nominare un dirigente del Servizio Economico Finanziario chiede al segretario della Sanità Domenico Mantoan (da cui l’agenzia dipende) di poter accedere alla graduatoria di un altro ente, l’Istituto Zooprofilattico, graduatoria in scadenza di lì a pochi giorni dove il primo nome utile era proprio quello di Meneghesso. Secondo l’esposto, tutto si svolse nel giro di qualche ora: l’accordo tra Arpav e lo Zooprofilattico, l’istruzione della pratica, la verifica dei requisiti di eccezionalità ed urgenza, il via libera di Mantoan, le dimissioni di Meneghesso dall’incarico di capo segreteria e la sua successiva assunzione a tempo indeterminato. «E questo - scrivono i dipendenti che hanno deciso di rivolgersi ai magistrati contabili - nonostante le assunzioni fossero bloccate per via di una precedente dichiarazione di esuberi».
Allegato all’esposto, vi è anche il parere dell’avvocato Stefano Danieli, capo del servizio ispettivo del consiglio regionale, che nelle sue conclusioni evidenzia in effetti alcune criticità, come ad esempio il fatto che Arpav abbia deciso di «pescare» dalla graduatoria dell’Izv nonostante disponesse di una graduatoria ancora valida, utile a coprire il ruolo in questione. Oppure la decisione di Arpav di non procedere preliminarmente con la mobilità tra enti, come da prassi. Ora toccherà al giudice Tiziano Tessaro verificare se vi siano stati o meno profili d’irregolarità e un danno erariale.