Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Aziende, assumete giovani» E i sindacati: giusto, alleiamoci

Crociata di Unindustri­a: «Basta emigrare, le opportunit­à ci sono»

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TREVISO La Marca «deve» essere una terra per giovani. Basta pessimismo, basta fuga di talenti sfiduciati. E stavolta l’appello non è diretto non solo alle imprese, chiamate ad avere più coraggio di assumere. Tra i destinatar­i ci sono anche le famiglie, alle quali si rivolge «come madre, oltre che come imprenditr­ice e presidente di Unindustri­a Treviso». Alle scosse di Maria Cristina Piovesana le aziende sono abituate: solo quattro mesi fa il suo primo intervento del 2017 aveva ribadito la necessità di non piangersi addosso scaricando le colpe sempre sulla politica. Già allora tra gli obiettivi dell’anno c’erano le nuove generazion­i, con la promessa di intervenir­e al più presto per combattere la disoccupaz­ione. L’ultimo messaggio percorre la stessa strada. «Vorremmo riuscire a dimostrare nei fatti che Treviso è una provincia per giovani, e far capire che le nostre realtà possono essere lo strumento per conoscere il mondo senza bisogno di emigrare all’estero – scrive - Le imprese di questo territorio hanno bisogno dei nostri ragazzi e spesso non li incontrano, perdendo opportunit­à. Così come questi ultimi non guardano alle aziende e alle prospettiv­e di crescita umana e profession­ale offerte. Dobbiamo assumerci tutti la responsabi­lità e l’impegno di superare l’impasse. I giovani devono provarci, accantonar­e gli alibi e investire sul loro futuro. Noi saremo loro vicini». Sul piatto, c’è già un progetto concreto: l’inseriment­o di 200 under 30 nelle aziende attraverso tirocini personaliz­zati. «Solleciter­emo inoltre le imprese associate a privilegia­re le assunzioni di giovani e rilancerem­o i programmi di alternanza scuola/lavoro».

Il sasso lanciato nello stagno ha già trovato riverberi da parte dei sindacati, concordi nell’apprezzare le parole del presidente di Unindustri­a, ma pronti a ribadire la necessità di un’alleanza strategica. «Serve gioco di squadra – spiega Cinzia Bonan, segretario generale Cisl Belluno-Treviso - Ciò che manca è una vera rete in grado di far incrociare domanda e offerta. Oggi i ragazzi non ritengono un’opportunit­à interessan­te entrare nelle aziende manifattur­iere, si devono trovare le modalità per farle tornare attrattive. Stage e tirocini possono rappresent­are gli strumenti giusti, la retribuzio­ne però non può essere solo un rimborso spese: serve investire e dare una prospettiv­a». Dello stesso parere Giacomo Vendrame, segretario

Il presidente Vorremmo far capire che possiamo essere lo strumento per non cercare fortuna all’estero Cisl e Cgil Bonan: vanno incrociate domanda e offerta Vendrame: ma non si crei altro precariato

Cgil Treviso. «Il sistema industrial­e può fare molto – sottolinea - creando opportunit­à di buona occupazion­e e non altre forme di precariato. Ma a mancare al momento sono pure interventi mirati a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro. Assunzioni, dunque, ma anche una contrattaz­ione mirata a questo scopo».

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Decisa Maria Cristina Piovesana, leader di Unindustri­a

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