Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La riconversione energetica delle aziende venete fa risparmiare 400 milioni l’anno
MESTRE Le imprese venete possono ridurre i consumi fino a 2 miliardi di euro in cinque anni investendo nelle nuove tecnologie per l’efficienza energetica: l’energia risparmiata equivarrebbe a spegnere le luci pubbliche di una città di 100 mila abitanti per trent’anni. Lo ha calcolato il professor Vittorio Chiesa, direttore di Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, che ieri a Mestre ha presentato i dati sugli investimenti in efficienza energetica nella regione al «Comfort Technology Roadshow». Secondo l’analisi di Chiesa, l’industria e il terziario veneti raggiungono circa l’11% dei consumi energetici nazionali degli stessi settori. «In Veneto si consumano in totale circa 96,2 terawatt (un miliardo di watt) l’anno, ripartiti tra energia elettrica (29,6 ) e termica (66,6 ), il 70% dei quali è assorbito da industria e terziario – ha spiegato - Con l’adozione di tecnologie per l’efficienza energetica le possibilità di riduzione dei consumi sono di 1,8 terawatt elettrici e di 2,7 termici, per un totale di 4,52 e un taglio della spesa pari a 400 milioni di euro l’anno». Il risparmio si attesta tra il 4 e il 20% a fronte di un investimento medio poco superiore ai 500 milioni di euro, che verrebbe ripagato in meno di due anni. Il calcolo è stato fatto considerando l’impiego dell’automazione e di tutte le tecnologie attualmente disponibili: «Si va dalle caldaie a condensazione alle pompe di calore e al fotovoltaico, dai cappotti nell’edilizia all’uso di inverter, motori, illuminazione efficienti – ha specificato il docente -, per la grande distribuzione il punto cruciale sono i sistemi si refrigerazione, che costituiscono la voce più pesante del bilancio. Negli ultimi anni il valore del mercato dell’efficienza energetica in Italia è esploso, in parte grazie agli incentivi statali: dai 3,5 miliardi nel 2012 è arrivato oggi a toccare quota 6 miliardi. E il margine di miglioramento è ancora ampio: «Bisogna puntare a riconvertire i sistemi esistenti – esorta Chiesa – attraverso progetti integrati che tengano conto di tutte le forme di spreco».