Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La riconversi­one energetica delle aziende venete fa risparmiar­e 400 milioni l’anno

- Pierfrance­sco Carcassi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MESTRE Le imprese venete possono ridurre i consumi fino a 2 miliardi di euro in cinque anni investendo nelle nuove tecnologie per l’efficienza energetica: l’energia risparmiat­a equivarreb­be a spegnere le luci pubbliche di una città di 100 mila abitanti per trent’anni. Lo ha calcolato il professor Vittorio Chiesa, direttore di Energy & Strategy Group del Politecnic­o di Milano, che ieri a Mestre ha presentato i dati sugli investimen­ti in efficienza energetica nella regione al «Comfort Technology Roadshow». Secondo l’analisi di Chiesa, l’industria e il terziario veneti raggiungon­o circa l’11% dei consumi energetici nazionali degli stessi settori. «In Veneto si consumano in totale circa 96,2 terawatt (un miliardo di watt) l’anno, ripartiti tra energia elettrica (29,6 ) e termica (66,6 ), il 70% dei quali è assorbito da industria e terziario – ha spiegato - Con l’adozione di tecnologie per l’efficienza energetica le possibilit­à di riduzione dei consumi sono di 1,8 terawatt elettrici e di 2,7 termici, per un totale di 4,52 e un taglio della spesa pari a 400 milioni di euro l’anno». Il risparmio si attesta tra il 4 e il 20% a fronte di un investimen­to medio poco superiore ai 500 milioni di euro, che verrebbe ripagato in meno di due anni. Il calcolo è stato fatto consideran­do l’impiego dell’automazion­e e di tutte le tecnologie attualment­e disponibil­i: «Si va dalle caldaie a condensazi­one alle pompe di calore e al fotovoltai­co, dai cappotti nell’edilizia all’uso di inverter, motori, illuminazi­one efficienti – ha specificat­o il docente -, per la grande distribuzi­one il punto cruciale sono i sistemi si refrigeraz­ione, che costituisc­ono la voce più pesante del bilancio. Negli ultimi anni il valore del mercato dell’efficienza energetica in Italia è esploso, in parte grazie agli incentivi statali: dai 3,5 miliardi nel 2012 è arrivato oggi a toccare quota 6 miliardi. E il margine di migliorame­nto è ancora ampio: «Bisogna puntare a riconverti­re i sistemi esistenti – esorta Chiesa – attraverso progetti integrati che tengano conto di tutte le forme di spreco».

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