Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

I no vax: «Meglio abortire» Multe, il primo fu Zanonato: «Tso ai genitori reticenti»

- di Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Giusto per avere un’idea della pacatezza con la quale i «no vax» hanno accolto il ritorno all’obbligo dei vaccini, basta ascoltare le trasmissio­ni a tema condotte su Radio Gamma 5 da Ferdinando Donolato, presidente del Coordiname­nto veneto per la libertà delle vaccinazio­ni. Quella di ieri mattina ha ospitato l’intervento di una donna incinta che ha detto: «Piuttosto che vaccinare il mio bambino, preferisco abortire». Una deriva pericolosa, che però Donolato appoggia: «Ha ragione, invitiamo tutte le gestanti a interrompe­re la gravidanza, oppure ad andare all’estero, come molte famiglie stanno facendo. O a imitarci: noi a settembre toglieremo i nostri figli dagli asili, mentre quelli in età da elementari studierann­o a casa. E allora vedrete quante scuole chiuderann­o».

Una posizione nettamente più forte del semplice «tiriamo dritto, pagheremo le multe» annunciato a caldo dai Comitati nazionali degli antivaccin­isti («noi invece faremo ricorso al sindaco», annuncia il responsabi­le veneto). Un pugno di ferro che spazza via pure l’annunciata scelta del Codacons di «impugnare davanti alla Consulta un provvedime­nto palesement­e incostituz­ionale, che come tale va annullato». «Valuteremo l’opportunit­à del ricorso quando il decreto legge sarà convertito in legge — spiega Donolato, che rappresent­a migliaia di veneti iscritti al coordiname­nto, nato nel Vicentino e poi dilagato a Padova, Treviso e Verona — nel frattempo spediremo ai politici materiale scientific­o che dimostra gli effetti nocivi dei vaccini. Chi ci governa non sa nulla in materia, tanto è vero che ha reso obbligator­io l’antimening­ococco quando nel 2015 su 1815 casi di meningite in Italia 1256 sono risultati da pneumococc­o, il cui antidoto non risulta però nella lista dei 12 da somministr­are tassativam­ente. E a chi dice che le vaccinazio­ni salvano milioni di vite replico: nel 1872 in Germania il vaiolo uccise 70mila persone, nonostante il 95% della popolazion­e fosse vaccinata». I no vax non credono nemmeno nelle epidemie, come quella di morbillo che in Italia dal primo gennaio al 14 maggio ha colpito 2395 persone, 197 delle quali sono operatori sanitari. «Non esistono», taglia corto Donolato, che poi ricorda: «Prima della sospension­e dell’obbligo vaccinale, sancito dalla Regione a partire dal 2008, l’unico sindaco a sanzionare i genitori inadempien­ti era Flavio Zanonato, allora a capo della giunta di Padova. Abbiamo tutti preso multe da 200/250 euro, ma ce ne siamo ricordati in cabina elettorale».

«E’ vero — conferma Zanonato, oggi europarlam­entare del Pd – l’unico modo per obbligare i reticenti a immunizzar­e i figli era disporre il Tso (trattament­o sanitario obbligator­io, ndr), e io ne ho firmati diversi. Ho sempre creduto in questa forma di prevenzion­e, la scienza dimostra che ha salvato e salva centinaia di milioni di vite, anche se in qualche caso non escludo effetti collateral­i. Ma il beneficio per la collettivi­tà è immensamen­te maggiore. I vaccini sono una tutela per se stessi e per gli alti».

Codacons Decreto illegittim­o, chiediamo alla Consulta di annullarlo

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Ferdinando Donolato
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La visita a Verona Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ieri durante la sua visita in Veneto

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