Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Ministero dà l’ok all’elettrodotto Massaro: «Sul Piave non si passa»
La commissione Via approva i tralicci in Valbelluna, ambientalisti in rivolta
BELLUNO Elettrodotto della Valbelluna, sì della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente, ma il territorio insorge e promette battaglia a chiunque metta mano al territorio.
Il fatto è che i 40 commissari del ministero che si occupano di valutazioni di impatto ambientale e di quelle ambientali strategiche hanno approvato il progetto del terminale autostradale elettrico da 75 milioni di euro (di cui 60 destinati al potenziamento a 220 kV della stazione elettrica di Polpet e alla alle rete dedicata e 15 al riassetto di quella dell’Alto Bellunese), ritenendoli parte di un più imponente piano europeo.
Terna, l’operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica che ha portato avanti il disegno, aveva descritto mesi fa i vantaggi della razionalizzazione della linea elettrica (che riguarda i Comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Longarone, Forno di Zoldo, Castellavazzo, Ospitale e Perarolo di Cadore) nella media valle del Piave: fra nuove opere e demolizioni, ci saranno 20 km in meno di linee aeree; che saranno occupati 59 ettari di suolo in meno; e che solo 255 edifici saranno posti nella fascia a cento metri dagli elettrodotti, contro i 1.137 precedenti.
Ci saranno 131 sostegni a 132 Kv in meno, e 20 a 220 Kv in più. E sempre secondo Terna l’intervento produrrà un risparmio complessivo per gli utenti del sistema elettrico, dovuto a 50 Mw di capacità produttiva liberata e a 40 GWh/anno di risparmio energetico, grazie alla diminuzione delle perdite. Ma il piano non convince il territorio. Secondo il sindaco di Belluno Jacopo Massaro «è una vergogna che si pensi ancora di attraversare il fiume Piave con un elettrodotto in linea aerea. Non possiamo parlare di tutela dell’ambiente, di paesaggio e di problemi idrogeologici e poi piazzare piloni da 40 metri nel greto di un fiume.
Ci opporremo con tutte le forze a questa possibilità; se l’interramento è una proposta tecnicamente irricevibile, allora si abbandoni la realizzazione dell’elettrodotto». Il primo cittadino invita «Terna a ripensare completamente l’elettrodotto, utilizzando le nuove tecnologie per fare opere al passo coi tempi; se non intende farlo, perlomeno utilizzi infrastrutture a 220 kv, abbassando ancora i piloni portandoli a un’altezza di 18 metri ed interrando la linea ad Andreane (località non distante da Ponte nelle Alpi; ndr)». Secondo il candidato sindaco del Pd (a Belluno ci sono le elezioni comunali) Paolo Bello «questa vicenda dimostra tutta la debolezza e l’incapacità di opporsi allo scempio da parte di chi aveva titolo per farlo. In qualunque altro territorio si interrano le nuove linee elettriche e si mette al centro la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente. Questo deve essere fatto anche a Belluno e nella valle dove Belluno splende».
I Comitati civici della Valbelluna, poi, sono pronti al ricorso. «Attiviamo una colletta pubblica di raccolta fondi per finanziare il ricorso – fanno sapere - e chiediamo la sospensiva del progetto Terna. Su Andreane si passa solo interrando. Lo dice nelle sue osservazioni la Regione Veneto e lo dicono tutti i Comuni coinvolti». I Comitati se la prendono anche con Massaro: «A Belluno paghiamo lo scotto di un sindaco debolissimo, che ha dovuto essere messo in minoranza in consiglio comunale per prendere posizione e non ha mai voluto assumere dei tecnici competenti per essere pronti ad un eventuale ricorso, come al contrario hanno fatto il Comune di Limana e tutti i Comuni della Riviera del Brenta. Meglio investire i soldi in infiniti viaggi all’Anci per parlare del nulla».
Infine, gli ambientalisti. Per Luigi Casanova di Mountain Wilderness «non si siamo mai riusciti ad avere un confronto vero con la politica né con Terna sul progetto. E ora che la questione ha passato il vaglio della commissione Via, le cose si sono parecchio complicate. Sarà tutto molto più difficile. Sono pessimista, perché penso che i danni generati da quest’opera mastodontica e inutile saranno irreversibili».
Jacopo Massaro Se l’interramento non è realizzabile allora Terna abbandoni il progetto presentato