Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
De’ Longhi, fine corsa al PalaDozza
Playoff, niente da fare per i biancoblù che non ripetono l’impresa di sabato sul parquet della Fortitudo: i felsinei prendono il largo nel terzo tempo, per Tvb addio alla semifinale
BOLOGNA Giù il sipario. Con qualche rammarico ma con la consapevolezza di averci almeno provato. È finita anche quest’anno in gara4 al PalaDozza la stagione della De’Longhi, che non riesce nell’impresa di riportare la serie dei quarti di finale al Palaverde.
In semifinale ci va la Fortitudo, destinata a diventare ancora di più l’incubo della formazione trevigiana e dei suoi tifosi. Ma il talento e l’esperienza della squadra di Matteo Boniciolli alla fine hanno fatto la differenza contro una Tvb che ha pagato a caro prezzo la «freschezza» del proprio roster e lo sforzo profuso sabato sera. L’impatto con la gara, in realtà, era stato più che positivo, con Moretti a gelare il PalaDozza con la tripla del 2-7, che fa reagire le Aquile: il 10-0 di replica porta la firma del protagonista meno atteso, Luca Gandini che fa il bello e il cattivo tempo nella metà campo trevigiana. A parte Fantinelli e Rinaldi, la De’Longhi vista sul parquet felsineo non ha dato la sensazione di solidità vista in gara 3: tanti i rimbalzi offensivi concessi, troppi gli errori in lunetta. L’ingrediente però che non manca alla squadra di Pillastrini (ieri sera sempre più primo comandante della barca trevigiana, in campo con la voce assieme ai suoi ragazzi) è il coraggio: trascinata dal suo capitano, Matteo Fantinelli, Tvb dopo essere affondata fino al -7 (15-8), riesce a ritornare in partita a cavallo della prima sirena.
La pressione infatti gioca brutti scherzi alla Fortitudo, che subisce il ritorno dei trevigiani, con Saccaggi e Negri che firmano il sorpasso, ma non riescono a dare continuità alla propria fase difensiva. E così ci pensa il veterano Stefano Mancinelli a caricarsi sulle spalle tutta Bologna, PalaDozza compreso, ribaltando l’inerzia di una partita che stava scivolando dalle mani: il confronto con Perry questa volta non c’è, perché l’americano sembra in evidente riserva di energie e idee. Il «Mancio invece infila 11 punti in un amen e porta la Fortitudo sul 32-27, divario che i felsinei riescono a difendere fino alla sirena dell’intervallo lungo. Dopo la sosta, in campo ritorna solo una squadra: la De’Longhi è infatti solo coprotagonista della sfida del PalaDozza, in cui emerge il talento della squadra di Boniciolli che, a colpi di triple, affonda Treviso fino al 46-36 che fa iniziare una lenta e lunga agonia per i 150 tifosi trevigiani presenti sugli spalti. Treviso non ha più energie, idee e nemmeno la forza per provare a replicare alla Fortitudo, che legittima la qualificazione con una ripresa suntuosa.
L’ultimo ad ammainare la bandiera biancoblù è capitan Fantinelli, ma in questa serie Treviso ha pagato ancora una volta il conto dei playoff, dove non basta giocare bene ma conta avere qualche punto di riferimento d’esperienza a cui affidarsi. Gli ultimi dieci minuti di gioco diventano così una festa del PalaDozza che festeggia la seconda eliminazione di Treviso in altrettante stagioni. Per Tvb la stagione finisce sul parquet felsineo, esattamente come un anno fa. Ma questa volta la corsa si è fermata ai quarti.