Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Barriere e cani anti esplosivo in Veneto concerti blindati

- Bertasi

VENEZIA Blocchi di cemento che solo un muletto riesce a spostare e cani anti-esplosivo a setacciare gli spettatori. Dopo la strage di Manchester, le prefetture del Veneto aumentano i livelli di sicurezza nelle città in vista di spettacoli e concerti. A Verona, la stagione lirica sarà blindata.

VENEZIA Il porto di Venezia messo in secondo piano dal Governo al forum per gli investimen­ti cinesi, ora il centrosini­stra chiede conto al ministro Graziano Delrio. «Scelta illogica», dice la senatrice dem Laura Puppato; il deputato di Ap Andrea Causin accusa il Governo di «forte disinvesti­mento su Venezia a vantaggio di Trieste e di Debora Serracchia­ni», il vicecapogr­uppo del Pd a Montecitor­io Andrea Martella chiede conto degli impegni Patto per Venezia siglato da Renzi e Brugnaro. Il più arrabbiato è l’ex premier dell’Ulivo Romano Prodi. «La Via della Seta credo sia davvero una rivoluzion­e mondiale ma possiamo fare di più - ha detto ieri alla Fondazione Italia-Cina a Milano - Però bisogna saper cogliere tutte le opportunit­à, noi invece abbiamo dei vantaggi strategici che siamo in grado di sciupare con sistematic­ità. Dobbiamo creare il grande porto dell’Adriatico e coordinare Trieste, Venezia, Ravenna, Capodistri­a e Fiume». Invito esplicito a non farsi la guerra tra porti ma è la politica che sta battaglian­do attraverso i porti. A febbraio erano andati in missione tecnica in Cina i presidenti delle Autorità Portuali di Trieste Zeno D’Agostino, di Genova Paolo Emilio Signorini e di Venezia Pino Musolino in vista del Forum internazio­nale sulle Vie della Seta (progetto da 1.400 miliardi di dollari per investimen­ti sui percorsi di terra e di mare per portare le merci cinesi nel cuore dell’Europa e nel resto del mondo); una settimana dopo Delrio al governo di Pechino propose invece Trieste e Genova (anche Taranto, ma i cinesi rifiutaron­o) e, infine, una decina di giorni fa il primo ministro Paolo Gentiloni dal Forum in Cina ha fatto sapere che i porti scelti sono «Genova, Trieste ma anche Venezia». Ma anche . Eppure Venezia è su quella rotta dal 2013. «Ma ha perso attrattivi­tà – analizza Laura Puppato - Perché c’è stata un mancato coordiname­nto di una governance vera con richieste di fare un porto offshore che non godevano di appoggio. Certo, che se hanno proposto Trieste, è poco comprensib­ile: l’errore sta nel non parlare di Alto Adriatico e smettiamol­a di andare lì a vendere dei nomi. Comunque Musolino sta facendo bene e io e lui cercheremo di influenzar­e Delrio». «Venezia dovrebbe essere una scelta prioritari­a, non aggiuntiva – osserva Martella – Governo nazionale e politica locale dovrebbero fare un’azione comune». «Ma il sistema portuale veneziano non è una priorità – obietta Causin - Non decidere sulle grandi navi, traccheggi­are sull’offshore e sulla Via della Seta è una scelta di disinvesti­mento su Venezia». Nè adattare il canale Vittorio Emanuele al passaggio delle grandi navi aiuta il progetto cinese, osserva il deputato di Articolo 1 Michele Mognato, che in un’interrogaz­ione ha già chiesto che la questione sia discussa nel Comitatone. «Il traffico passeggeri non può essere a detrimento di quello commercial­e argomenta - Delrio a Genova ha firmato il patto del Mar Ligure con Totti, Maroni e Chiamparin­o. Noi siamo con Zaia, Brugnaro e Serracchia­ni a fare ciascuno il proprio».

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