In 200 ricordano Falcone a Venezia. Piron: «Ma nessuna scuola veneta a Palermo»

Il 23 maggio di venticinque anni fa, ucciso dalla mafia, moriva a Capaci il giudice Giovanni Falcone, assieme alla moglie e agli agenti di scorta. In tutta Italia si sono svolte celebrazioni per ricordare l’attentato. In Veneto, l’evento più importante si è tenuto a Venezia, nell’aula Magna dell’Istituto «Algarotti», con l’incontro «Impariamo a costruire la cultura della legalità», organizzato dal Tribunale amministrativo del Veneto e dall’Ufficio Scolastico Regionale. Alla mattinata hanno partecipato 200 studenti in rappresentanza delle scuole di tutto il Veneto: tra gli ospiti il presidente del Tar del Veneto, Maurizio Nicolosi, e il magistrato della Procura di Venezia, d’Adelchi Ippolito. Tra i principali temi trattati la questione della crisi della legalità; mentre ci si è poi soffermati sull’importante eredità di Falcone. Sono anche stati presentati i vincitori dei vari concorsi sulla legalità a cui hanno partecipato le scuole.

Nella giornata di ieri, però, non è mancata una nota amara: cioè l’assenza, confermata dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, Daniela Beltrame, delle scuole venete a Palermo dove si è svolta la celebrazione nazionale in memoria della strage di Capaci, «#PalermoChiamaItalia», organizzata dalla Fondazione Falcone e dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un’iniziativa in cui le scuole di tutta Italia si sono riunite nel capoluogo siciliano, per la commemorazione delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Sul punto critico Claudio Piron, ex assessore alla Scuola del Comune di Padova ed ex referente nazionale di Avviso Pubblico: «Le nostre scuole avevano il diritto di esserci — ha dichiarato — Purtroppo è il segno che i politici si muovono solo quando c’è l’emergenza».

Studenti per giornata della legalità