Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sanità, la Cittadella all’ultimo ostacolo Convocata la Conferenza decisiva
TREVISO «Siamo in dirittura d’arrivo. Credo che finalmente in estate potremo dare il via a una rivoluzione attesa da tutta la città». Francesco Benazzi, dg dell’Usl 2, sa di avere già ripetuto questo mantra più di una volta dall’inizio dell’anno. La posa della prima pietra della Cittadella della Salute è slittata più volte da gennaio in poi. Eppure stavolta il direttore generale è convinto che le preghiere abbiano fatto il loro effetto. Le aveva evocate lui stesso, scherzando ma non troppo, quando cinque mesi fa mise nero su bianco il piano di interventi e di priorità del 2017: «Sono cattolico, confido nella Divina Provvidenza».
Il polo sanitario da 255 milioni di euro non sembra più una chimera e pare essere arrivato al dunque: lo dimostra la convocazione ufficiale della Conferenza dei Servizi fissata per il 14 giugno, ultimo passo per far partire i lavori. Un vertice con tutti i soggetti interessati, dal Comune alla Provincia, da Mom ad Arpav, fino alla Prefettura e alla Soprintendenza ai beni paesaggistici. Nel frattempo, è atteso per gli inizi di giugno, prima della tappa finale, il sospirato ok della commissione di Valutazione Impatto Ambientale (Via), vero scoglio degli ultimi mesi. Perché ostacoli come l’inattesa bonifica dei residui industriali nell’area dell’ex stabilimento Vetrelco, o l’eliminazione progettuale dei parcheggi sotterranei a favore di stalli a raso, hanno comportato nuovi esami. Ed in precedenza altre modifiche importanti avevano rallentato ulteriormente il quadro definitivo.
«Dopo tanto impegno e uno studio definito nei minimi dettagli, ci aspettiamo dalla Commissione Via un parere non negativo – spiega Benazzi -. Subito dopo tutta la documentazione verrà illustrata agli enti competenti. E con l’approvazione potremo inaugurare il cantiere». L’ultimo miglio per la prima fase dell’opera, nata dall’accordo con la società Ospedal Grando, incaricata di realizzare la Cittadella in project financing. Un fiore all’occhiello della sanità veneta che dovrà poi affrontare lo step dei lavori, e vedere la luce entro il 2024.