Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Nessun migrante da voi» Ma Bonisiolo non si fida: «Faremo da sentinelle»

- Nicola Zanetti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MOGLIANO Il «no» è arrivato nientemeno che da Palazzo Balbi: «Migranti nelle casette dell’ex cittadella del Passante non arriverann­o mai». E pure dalla Prefettura arriva la conferma: «Nessuno ha fatto richieste ufficiali in merito». Ma Bonisiolo resta in guardia. Domandare per conferma al presidente di quartiere Antonio Bergo. «Ho chiesto ai residenti di fare da sentinelle. Se vedranno movimenti strani o arrivi improvvisi nelle prossime settimane o mesi, succederà il finimondo. Bloccherem­o le strade, servirà l’esercito per farci sgomberare».

Quando si parla di profughi qui si tende a non fidarsi troppo dell’ufficialit­à: fu la prima zona di Mogliano a rimanere scottata dall’esperienza, nel settembre 2014, cittadini afgani arrivati nottetempo senza che alcuno fosse informato. Il gruppo poi se ne andò, per lasciare il posto ad un’altra ventina di richiedent­i asilo, oggi ospitati in un edificio gestito dalla cooperativ­a Codess. «Bonisiolo ha già dato, come Campocroce e come Zerman con la sua tendopoli. Non c’è più posto» attacca Bergo. Sono passati due giorni dal netto comunicato dell’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, ma l’inquietudi­ne rimane. L’esponente della giunta Zaia ha raccontato della telefonata di un referente della «Cooperativ­a Speranza» per chiedere la disponibil­ità dell’area creata oltre dieci anni fa come quartier generale del cantiere del Passante in zona. Container e terreno di proprietà della Regione. «È stata scelta come piattaform­a logistica della Protezione Civile – ribadisce l’assessore - Tale è la destinazio­ne d’uso e con tale scopo sarà utilizzata. Non so nemmeno da dove venga questa cooperativ­a, ho chiesto di farmi avere un documento scritto, quantomeno. Anche se sanno quale sarà la risposta».

Eppure la vicenda ha i contorni di un giallo: l’associazio­ne avrebbe già effettuato un sopralluog­o nell’area. «Stiamo discutendo del nulla – commenta il prefetto Laura Lega – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazi­one, né richiesta». Di fatto, pare che nessuno sappia con certezza chi sia l’interlocut­ore: in tutta Italia ci sono oltre dieci Cooperativ­a Speranza. Di sicuro non si tratta dell’unica con sede in Veneto, a Fratta Polesine. «Ci occupiamo di tante cose, ma non di migranti» fa sapere. È anche questa incertezza a non rendere sereni. «Il no della Regione è importante – spiega Bergo tuttavia ne abbiamo viste troppe. Non ci faremo mettere i piedi in testa».

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Il centro di Bonisiolo (Mogliano)

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