Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Nessun migrante da voi» Ma Bonisiolo non si fida: «Faremo da sentinelle»
MOGLIANO Il «no» è arrivato nientemeno che da Palazzo Balbi: «Migranti nelle casette dell’ex cittadella del Passante non arriveranno mai». E pure dalla Prefettura arriva la conferma: «Nessuno ha fatto richieste ufficiali in merito». Ma Bonisiolo resta in guardia. Domandare per conferma al presidente di quartiere Antonio Bergo. «Ho chiesto ai residenti di fare da sentinelle. Se vedranno movimenti strani o arrivi improvvisi nelle prossime settimane o mesi, succederà il finimondo. Bloccheremo le strade, servirà l’esercito per farci sgomberare».
Quando si parla di profughi qui si tende a non fidarsi troppo dell’ufficialità: fu la prima zona di Mogliano a rimanere scottata dall’esperienza, nel settembre 2014, cittadini afgani arrivati nottetempo senza che alcuno fosse informato. Il gruppo poi se ne andò, per lasciare il posto ad un’altra ventina di richiedenti asilo, oggi ospitati in un edificio gestito dalla cooperativa Codess. «Bonisiolo ha già dato, come Campocroce e come Zerman con la sua tendopoli. Non c’è più posto» attacca Bergo. Sono passati due giorni dal netto comunicato dell’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, ma l’inquietudine rimane. L’esponente della giunta Zaia ha raccontato della telefonata di un referente della «Cooperativa Speranza» per chiedere la disponibilità dell’area creata oltre dieci anni fa come quartier generale del cantiere del Passante in zona. Container e terreno di proprietà della Regione. «È stata scelta come piattaforma logistica della Protezione Civile – ribadisce l’assessore - Tale è la destinazione d’uso e con tale scopo sarà utilizzata. Non so nemmeno da dove venga questa cooperativa, ho chiesto di farmi avere un documento scritto, quantomeno. Anche se sanno quale sarà la risposta».
Eppure la vicenda ha i contorni di un giallo: l’associazione avrebbe già effettuato un sopralluogo nell’area. «Stiamo discutendo del nulla – commenta il prefetto Laura Lega – non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, né richiesta». Di fatto, pare che nessuno sappia con certezza chi sia l’interlocutore: in tutta Italia ci sono oltre dieci Cooperativa Speranza. Di sicuro non si tratta dell’unica con sede in Veneto, a Fratta Polesine. «Ci occupiamo di tante cose, ma non di migranti» fa sapere. È anche questa incertezza a non rendere sereni. «Il no della Regione è importante – spiega Bergo tuttavia ne abbiamo viste troppe. Non ci faremo mettere i piedi in testa».