Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vaccini, test «ufficiali» sulle provette di sangue
TREVISO La procura è pronta a disporre un accertamento tecnico irripetibile sulle provette di sangue prelevato ai bambini, sigillate e sequestrate dai carabinieri dei Nas. Dopo l’acquisizione di documenti cartacei e informatici, le indagini della procura di Treviso su Emanuela Petrillo e le presunte «finte vaccinazioni» di 500 bambini e adulti, si dirigono verso nuovi esami per accertare se i soggetti trattati dalla 31enne assistente sanitaria, sono sprovvisti di copertura anticorpale. Accertamenti che questa volta avranno, però, un valore probatorio, perché saranno eseguiti «in contraddittorio» e cioè garantendo alla difesa della Petrillo di prendervi parte, con un proprio consulente.
In questo modo, se i test dovessero dare esito positivo e confermare le accuse, potrebbero essere utilizzati in un eventuale processo. A differenza di quelli effettuati autonomamente dall’azienda sanitaria Usl 2, prima che la procura riaprisse l’indagine a carico dell’assistente indagata per le ipotesi di reato di peculato, omissione in atti d’ufficio e falsità ideologica. A livello processuale, infatti, quei primi test, effettuati su un campione di 25 bambini e che avrebbero accertato la quasi totale mancanza di copertura vaccinale (22 su 25), non hanno valore probatorio. Anche se proprio quei primi risultati avevano dato il via al secondo esposto dell’azienda sanitaria e alla richiesta, sottoposta al gip dal sostituto procuratore Barbara Sabattini, di riaprire le indagini a carico di Petrillo. Dopo aver avuto l’ok dal giudice, la procura ha incaricato i carabinieri dei Nas di acquisire vari documenti, cartacei e informatici, relativi ai registri vaccinali. I Nas stanno lavorando a un prospetto riepilogativo che dovrà dire esattamente quanti bambini siano stati trattati dalla 31enne. Ultimata questa procedura, scatterà l’accertamento tecnico che consentirà di stabilire la copertura anticorpale dei piccoli. Per questo la procura dovrà incaricare un esperto.
Si tratta di un passaggio fondamentale dell’inchiesta, per il quale anche i legali delle parti, l’avvocato Paolo Salandin per la difesa e l’avvocato Fabio Crea che assiste l’Usl, nomineranno un proprio consulente.