Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Referendum per l’autonomia, ok del Consiglio
Provincia: sì unanime a due quesiti per il voto popolare, quello definitivo sarà scelto dall’Assemblea dei sindaci
BELLUNO Deleghe e risorse collegate: Il mantra ripetuto a più riprese dalla Provincia, che lo ha fatto suo dal giorno dell’approvazione della legge regionale 25 sulla specificità, entra anche nelle due ipotesi di quesito per il rivendicato referendum sull’autonomia bellunese, da affiancare all’analoga iniziativa della Regione in programma il 22 ottobre prossimo. Ieri il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la formulazione delle due alternative da sottoporre all’Assemblea dei sindaci, che deciderà quale testo stampare sulle schede elettorali.
C’è una proposta più tecnica (la prima nella scheda accanto), in cui è citata espressamente la leva dell’articolo 116 della Costituzione, secondo il quale particolari forme di autonomia «possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali».
La seconda proposta (sempre nella scheda a lato) , generica almeno quanto il quesito regionale («Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?»), chiama in causa direttamente la Regione. In entrambe, però, figura la clausola legata alle «connesse risorse finanziarie».
«Il referendum consultivo veneto potrebbe consentire di potenziare, sia pure per ora in modo solo “ideale”, il ruolo e le risorse per un maggiore autogoverno bellunese» si legge nella comunicazione introduttiva firmata dalla presidente di Palazzo Piloni (e sindaco di Auronzo in cerca di conferma), Daniela Larese Filon.
Il consigliere Ezio Lise, della Regione e dell’assessore alla Specificità Gianpaolo Bottacin, non si fida più. «L’accordo tra Stato e Regioni successivo all’approvazione della legge Delrio era ed è ancora lo scioglimento delle Province, la Regione ha portato via in modo chirurgico i nostri dirigenti e le figure organizzative - ha commentato Lise - Bottacin è convinto che i sindaci non abbiano capito nulla, ma non è così». Per questo, ha concluso, «bisogna andare uniti verso una proposta di referendum».
I consiglieri di minoranza Ivan Minella (Consiglieri e sindaci per l’autonomia) e Renata Dal Farra (Per le autostrade del futuro), però, lamentano uno scarso coinvolgimento nella redazione dei quesiti.
Alla fine, sarà l’assemblea dei sindaci a decidere quale quesito sarà il più idoneo per l’eventuale chiamata alle urne. «Il mio sogno sarebbe stato chiedere l’abolizione della legge Delrio, ma mi rendo conto che non è questione di competenza provinciale» ha osservato Minella.
Nel testo della legge sul riordino delle Province, ha osservato il consigliere di maggioranza Calogero Tringeri, «si dice anche che Belluno esiste e ha una condizione particolare, quindi facciamo attenzione a chiederne l’abrogazione». Il riferimento è al passaggio in cui la legge dice che alle Province «con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri» è garantito carattere di specificità. «Ma non concentriamoci troppo sulla legge Delrio - ha osservato il consigliere e sindaco del capoluogo Jacopo Massaro - La battaglia va condotta, ma il problema vero è il taglio dei trasferimenti statali agli enti locali».
Ancora una volta, il tema è quello delle mansioni da svolgere in cambio di adeguate risorse da spendere. A tal proposito, oggi Daniela Larese Filon incontrerà nuovamente la Regione per contrattare il trasferimento delle deleghe previsto dalla legge 25. «Forse questa convocazione è il risultato della nostra iniziativa referendaria» ha osservato.
Intanto, l’assessore regionale alla Specificità Gianpaolo Bottacin prepara il campo così: «La Provincia inizi a prendersi in capo la gestione della Difesa del Suolo o proporrò la modifica della legge attraverso cui Palazzo Piloni riceve i canoni demaniali».
Bottacin rincara la dose: «Basta con la sterile propaganda del Pd. Il problema dell’ente sono i tagli statali che la Provincia tenta vergognosamente di far dimenticare in ossequio al partito, non certo la legge 25 che, come Regione, da due anni cerchiamo di applicare nonostante il boicottaggio della Provincia che vorrebbe solo i soldi, ma non le competenze».
La specificità Oggi incontro sulle deleghe convocato d’urgenza tra Palazzo Piloni e Regione