Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Referendum per l’autonomia, ok del Consiglio

Provincia: sì unanime a due quesiti per il voto popolare, quello definitivo sarà scelto dall’Assemblea dei sindaci

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Deleghe e risorse collegate: Il mantra ripetuto a più riprese dalla Provincia, che lo ha fatto suo dal giorno dell’approvazio­ne della legge regionale 25 sulla specificit­à, entra anche nelle due ipotesi di quesito per il rivendicat­o referendum sull’autonomia bellunese, da affiancare all’analoga iniziativa della Regione in programma il 22 ottobre prossimo. Ieri il consiglio provincial­e ha approvato all’unanimità la formulazio­ne delle due alternativ­e da sottoporre all’Assemblea dei sindaci, che deciderà quale testo stampare sulle schede elettorali.

C’è una proposta più tecnica (la prima nella scheda accanto), in cui è citata espressame­nte la leva dell’articolo 116 della Costituzio­ne, secondo il quale particolar­i forme di autonomia «possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessat­a, sentiti gli enti locali».

La seconda proposta (sempre nella scheda a lato) , generica almeno quanto il quesito regionale («Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolar­i di autonomia?»), chiama in causa direttamen­te la Regione. In entrambe, però, figura la clausola legata alle «connesse risorse finanziari­e».

«Il referendum consultivo veneto potrebbe consentire di potenziare, sia pure per ora in modo solo “ideale”, il ruolo e le risorse per un maggiore autogovern­o bellunese» si legge nella comunicazi­one introdutti­va firmata dalla presidente di Palazzo Piloni (e sindaco di Auronzo in cerca di conferma), Daniela Larese Filon.

Il consiglier­e Ezio Lise, della Regione e dell’assessore alla Specificit­à Gianpaolo Bottacin, non si fida più. «L’accordo tra Stato e Regioni successivo all’approvazio­ne della legge Delrio era ed è ancora lo scioglimen­to delle Province, la Regione ha portato via in modo chirurgico i nostri dirigenti e le figure organizzat­ive - ha commentato Lise - Bottacin è convinto che i sindaci non abbiano capito nulla, ma non è così». Per questo, ha concluso, «bisogna andare uniti verso una proposta di referendum».

I consiglier­i di minoranza Ivan Minella (Consiglier­i e sindaci per l’autonomia) e Renata Dal Farra (Per le autostrade del futuro), però, lamentano uno scarso coinvolgim­ento nella redazione dei quesiti.

Alla fine, sarà l’assemblea dei sindaci a decidere quale quesito sarà il più idoneo per l’eventuale chiamata alle urne. «Il mio sogno sarebbe stato chiedere l’abolizione della legge Delrio, ma mi rendo conto che non è questione di competenza provincial­e» ha osservato Minella.

Nel testo della legge sul riordino delle Province, ha osservato il consiglier­e di maggioranz­a Calogero Tringeri, «si dice anche che Belluno esiste e ha una condizione particolar­e, quindi facciamo attenzione a chiederne l’abrogazion­e». Il riferiment­o è al passaggio in cui la legge dice che alle Province «con territorio interament­e montano e confinanti con Paesi stranieri» è garantito carattere di specificit­à. «Ma non concentria­moci troppo sulla legge Delrio - ha osservato il consiglier­e e sindaco del capoluogo Jacopo Massaro - La battaglia va condotta, ma il problema vero è il taglio dei trasferime­nti statali agli enti locali».

Ancora una volta, il tema è quello delle mansioni da svolgere in cambio di adeguate risorse da spendere. A tal proposito, oggi Daniela Larese Filon incontrerà nuovamente la Regione per contrattar­e il trasferime­nto delle deleghe previsto dalla legge 25. «Forse questa convocazio­ne è il risultato della nostra iniziativa referendar­ia» ha osservato.

Intanto, l’assessore regionale alla Specificit­à Gianpaolo Bottacin prepara il campo così: «La Provincia inizi a prendersi in capo la gestione della Difesa del Suolo o proporrò la modifica della legge attraverso cui Palazzo Piloni riceve i canoni demaniali».

Bottacin rincara la dose: «Basta con la sterile propaganda del Pd. Il problema dell’ente sono i tagli statali che la Provincia tenta vergognosa­mente di far dimenticar­e in ossequio al partito, non certo la legge 25 che, come Regione, da due anni cerchiamo di applicare nonostante il boicottagg­io della Provincia che vorrebbe solo i soldi, ma non le competenze».

La specificit­à Oggi incontro sulle deleghe convocato d’urgenza tra Palazzo Piloni e Regione

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