Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Duecentomi­la tra Asiago e il Grappa Folla record per i campioni del Giro

Una folla record ha scalato le cime venete del Giro A piedi, in bici o in camper per stare tra i campioni

- Gian Maria Collicelli (altri servizi e le classifich­e sul Corriere della Sera)

ASIAGO Un oceano di appassiona­ti che ha scalato le cime venete per esserci. Sull’Altopiano, sul Grappa e all’avvio sul muro di Ca’ del Poggio (in foto), c’era da rimanere senza fiato: un mare che sale ain vetta. In duecentomi­la al Giro del Centenario. Per correre coi campioni.

ASIAGO Si è visto in television­e, ma gli occhi leggono le tre dimensioni e sono capaci di portare tutto il racconto all’anima. Sull’Altopiano, sul Grappa e all’avvio sul muro di Ca’ del Poggio, c’era da rimanere senza fiato: un mare che sale alla montagna. Un oceano di appassiona­ti che ha scalato le cime venete per esserci. Al Giro del Centenario. Alla tappa che doveva decidere e che forse non ha deciso ma ha lasciato dietro di sé comunque il ricordo di un grande spettacolo.

A misurarla, questa grande passione, ogni anno conta uno zero in più. Gli organizzat­ori hanno stimato almeno duecentomi­la tifosi presenti nell’ultima parte della tappa, di cui solo 120mila intorno ad Asiago.C’ era chi nell’attesa di incitare i ciclisti si preparava una bistecca alta tre dita, rigorosame­nte alla brace, chi pedalava le salite con il cappello da alpino, pure chi percorreva le strade a piedi pur di accaparrar­si un posto al sole. Per non dire dei tornanti dove si radunano tifosi, appassiona­ti, famiglie. Le ultime due ascese del Giro d’Italia, la salita Monte Grappa e quella di Foza, regalano uno spaccato del Veneto del pedale. E non solo. L’arrivo è fissato nella terra delle malghe, nel comprensor­io dei Sette Comuni, che si raggiunge da Valstagna, nel Bassanese. Ma già quando i corridori transitano sul Grappa va in scena lo spettacolo di pubblico e di scenario: magliette, striscioni, palloncini e bandierine rosa, oltre agli stand, ai camper e al tifo che si annida tra gli anfratti a bordo strada. Il tifo è (anche) per i beniamini locali come Enrico Battaglin, Filippo Pozzato, Davide Formolo e riecheggia anche in Val Brenta attraversa­ndo i Comuni di Bassano, Solagna, Valstagna. Qui l’atmosfera del Giro d’Italia si sente da giorni. Camper e pullman arrivano 24 ore prima della carovana, le tende sono pronte e ospitano tifosi e semplici curiosi, c’e persino chi si porta barbecue e tutto il necessario per banchettar­e. Alle 10 del mattino i ciclisti - e non solo loro - vanno all’assalto: arrivano da ogni dove, dall’Umbria e dalla Liguria, persino da Lipsia («Sono venuto qui in ferie proprio in occasione del Giro» dice Thomas), ma a farla da padrone è naturalmen­te l’accento veneto.

Salendo con loro l’atmosfera è quella di un picnic lungo 15 chilometri. Il cibo è condito dalla fatica. Un gruppo di appassiona­ti, per aumentare la difficoltà, s’inerpica sui tornanti verso Foza a bordo di biciclette d’epoca, quelle che per cambiar rapporto occorre girare la ruota posteriore. Lungo l’ascesa si vedono sventolare bandiere belghe, colombiane, pure stendardi della Serenissim­a. Un tripudio di penne nere veste gli appassiona­ti e al gran premio della montagna si ha la sensazione che la città si sia trasferita qui. Ma non ci sono solo ciclisti: lungo l’ascesa non si contano nemmeno i pedoni, appassiona­ti e famiglie che affiancano la scampagnat­a del sabato allo spettacolo del Giro.

Giunti ad Asiago, poi, il pubblico si moltiplica e il tifo cresce. Alberghi esauriti, chioschi e bar presi d’assalto, il centro è tutto vestito di rosa e ad attraversa­rlo si respira ciclismo. Ma pure storia: la corsa rosa che compie cent’anni approda nelle zone dove cent’anni fa si combatteva al fronte della prima guerra mondiale. E non è una coincidenz­a ma un tributo che il Giro compie passando, a mille metri dal traguardo, proprio davanti al Sacrario di Asiago. «Il passaggio del Giro nel centenario dalla guerra mondiale - dichiara il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern - è un messaggio di pace. La tappa è stata un successo straordina­rio, grazie anche al moltissimo pubblico sulle strade, ma con questi eventi dimostriam­o che Asiago è una grande città». La tappa finisce con un continuo alternarsi di emozioni, che richiamano ogni volta un boato del pubblico. Alla fine a transitare per primo sul traguardo è il francese Pinot, con l’italiano Nibali poco distante e ancor in corsa per la maglia rosa, ma la festa per il Veneto del pedale, non cambia di una virgola.

Rigoni Stern La tappa è stata un successo straordina­rio, mai vista tanta gente sulle strade

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 ??  ?? Secondo Vincenzo Nibali
Secondo Vincenzo Nibali
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Maglia rosa Nairo Quintana
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Terzo Thibaut Pinot

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