Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Dalla Puglia al Campiello Vito, 11 anni e il sogno di fare lo scrittore

- Francesca Visentin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA E’ arrivato da Bisceglie in Puglia a Padova, con mamma, papà e uno zainetto blu. Camicia di jeans, smartphone in mano, due libri sotto braccio, ha fatto il suo ingresso, per nulla intimidito, nell’Aula Magna del Bo, Università di Padova, per la selezione dei cinque libri finalisti al Premio Campiello. Vito de Ceglia, 11 anni, è rimasto attento e concentrat­o per le tre ore della cerimonia del Campiello, senza perdere una battuta. Ha ascoltato i vertici di Confindust­ria Veneto, il rettore Rizzuto e la giuria dei Letterati capitanata da Ottavia Piccolo disquisire sui libri che meritavano di entrare in Cinquina, fino alla votazione finale. Zainetto sempre ben saldo sulle spalle e smartphone pronto a immortalar­e tutto. Dopo l’applauso finale, facendosi largo tra editori, autori, giornalist­i, docenti universita­ri, industrial­i, si è precipitat­o dalla giuria dei Letterati. «Sono Vito de Ceglia, ho scritto un libro, voglio fare lo scrittore. Ecco qui il libro, vi faccio anche la dedica...».

Sorriso furbo, occhi vivaci, ha conquistat­o subito l’attenzione sia della presidente Ottavia Piccolo che di Philippe Daverio, a entrambi ha lasciato il suo libro «Il regno della famiglia Zucchina», con dedica e autografo. E poi si è fatto un selfie con Roberto Vecchioni.

«Ho anche la pagina facebook del mio libro spiega il baby scrittore scorrendo veloce il suo smartphone - , ecco qua: ci sono le notizie, le foto e le prossime presentazi­oni che faccio. Ma a Bisceglie mi chiamano anche per presentare altri libri per bambini. Leggere è la mia passione».

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Al Campiello Vito de Ceglia, 11 anni, mentre consegna il suo libro a Ottavia Piccolo

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