Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«L’equità dell’accesso è un imperativo etico»
Il governatore e la sfida della montagna «Abbinare qualità e capillarità del servizio Punti nascita? Meno parti ma sicurezza»
equità nell’accesso alla salute è un imperativo etico». Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, spiega così la decisione di dedicare la 12esima edizione del Festival dell’Economia alla salute diseguale. Un tema tanto attuale quanto complesso, specie per un territorio di montagna come il Trentino in cui la grande sfida è mantenere in equilibrio «qualità e capillarità», puntando su innovazione, sostenibilità e sicurezza.
Presidente, come si concilia la diseguale con i temi economici? salute
«Quando parliamo di economia non abbiamo a che fare solamente con i numeri o con i mercati finanziari, ma con qualcosa che riguarda la vita di ciascuno di noi. Un concetto che nell’edizione di quest’anno ci appare ancora più evidente. Del resto, uno dei grandi meriti del Festival dell’Economia di Trento è mettere in luce le problematiche sociali ed economiche che influiscono sulla vita dei cittadini, cercando di individuare le possibili soluzioni. Credo, infatti, che la questione dell’equità nell’accesso alla salute rappresenti un imperativo etico per la società nel suo insieme e che debba essere un obiettivo di tutte le politiche, non solo di quelle socio sanitarie».
In Italia la disparità nelle aspettative di vita tra nord e sud sono alte. Che ruolo giocano le autonomie speciali?
«In Trentino investiamo un terzo del bilancio per la salute dei cittadini. Lo facciamo con convinzione, perché pensiamo sia fondamentale migliorare il benessere della popolazione, ponendo la persona al centro di un sistema sociosanitario equo, efficace, sicuro e sostenibile. La sfida è riuscire, in un territorio di montagna, a conciliare la qualità del servizio, che è data anche dal numero di interventi effettuati, con la sua capillarità. Spesso l’eccessiva parcellizzazione delle prestazioni non riesce a garantire la qualità medica a cui tutti noi siamo abituati».
Sono in corso grandi cambiamenti per la sanità trentina, pensiamo ai punti nascita e alla riorganizzazione dell’Azienda sanitaria, entrambi molto dibattuti: in quale direzione stiamo andando?
«Stiamo procedendo con la riorganizzazione del nostro servizio sanitario puntando, attraverso un modello organizzativo più snello, a garantire la centralità del paziente nel processo di cura e di assistenza, favorendo una presa in carico della persona nella sua interezza, rafforzando i rapporti fra la rete ospedaliera e il territorio. Per essere pronti ad affrontare l’incremento delle necessità assistenziali delle persone anziane, in particolare, dobbiamo orientare il sistema sanitario verso le cure primarie e intermedie, per gestire al meglio le patologie croniche. Sui punti nascita, invece, assieme alle altre regioni stiamo lavorando per ottenere standard diversi, senza rinunciare alla sicurezza di partorienti e di nascituri. Siamo convinti, e la nostra esperienza lo dimostra, che con un’organizzazione diversa si possa garantire la massima sicurezza anche con un numero di parti inferiore agli standard attuali».
C’è poi il centro di protonterapia rispetto al quale manca ancora il decreto con le tariffe ministeriali che consentirebbero ai pazienti provenienti da altre regioni di ottenere rimborsi. Quando il centro potrà davvero decollare?
«Il decreto sulle tariffe ministeriali arriverà tra qualche settimana. Ma il centro è già pienamente operativo con tutti e due i gantry, ovvero le camere di trattamento rotanti con fascio orientabile, attive. Lo scorso anno, dopo un importante lavoro di confronto con il Ministero e con le altre regioni, abbiamo ottenuto l’inserimento delle prestazioni di protonterapia nei Livelli essenziali di assistenza, cosa che ci consente di semplificare sensibilmente le procedure d’accesso alle cure con i protoni».
In passato il Festival ha portato alla creazione di nuovi strumenti, come accaduto con il reddito di garanzia o il reddito di cittadinanza. Quali le sue aspettative per questa edizione?
«Il Festival 2017 sarà un’occasione straordinaria di riflessione. Un tema su cui mi aspetto qualche spunto interessante è quello dei ticket, ovvero del rapporto che ci deve essere fra reddito e pagamento delle spese sanitarie. Se ne parla da tanti anni, chissà che dal Festival non emerga qualche soluzione innovativa».