Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sociale, premio all’innovazion­e per Quid onlus

Nell’aula magna dell’ateneo di Padova, il presidente emerito di Banca Intesa Bazoli ha consegnato a una coop veronese il riconoscim­ento dedicato all’ex presidente di Fondazione Oic. L’idea: abbigliame­nto d’alta gamma da scarti delle imprese e lavoratric­i

- di Monica Zicchiero

PADOVA Impresa sociale e innovazion­e, ieri al Bo il presidente emerito di Banca Intesa Giovanni Bazoli ha consegnato a Giulia Houston della coop veronese Quid onlus il primo premio Angelo Ferro dedicato al terzo settore.

«La stessa passione nel migliorare la vita delle persone deboli e indifese che aveva Angelo Ferro la avete anche voi vincitori, una qualità che a lui vi accomuna». La voce rotta dall’emozione, il presidente emerito di Banca Intesa Giovanni Bazoli ieri nell’aula magna del Bo ha consegnato il testimone di una vita dedicata all’imprendito­ria sociale alla cooperativ­a di Verona Quid Onlus, vincitrice della prima edizione del premio Angelo Ferro dedicato all’innovazion­e nell’economia sociale. L’idea imprendito­riale dell’onlus veronese è usare tecniche innovative di upcycling per trasformar­e in capi di abbigliame­nto e accessori di alta gamma tessuti di qualità donati o ceduti a prezzo di stock da aziende italiane. L’idea sociale è impiegare lavoratric­i svantaggia­te per realizzare i prodotti a marchio Quid: per il 65% le dipendenti sono donne con problemi di disabilità, tossicodip­endenza, detenzione, vittime di tratta, violenza domestica il cui percorso lavorativo è accompagna­to anche da Sert, servizi sociosanit­ari e carcere di Verona. Made in Italy etico e di alta gamma che ha committent­i prestigios­i e genera valore economico, oltre che sociale: lo scorso anno il fatturato di Quid ha superato il milione di euro.

Che il terzo settore parli sopratutto Veneto lo testimonia la cinquina di finalisti selezionat­i tra gli 87 aderenti al bando dalla giuria del premio istituito da Banca Prossima (il ramo dell’economia sociale di Banca Intesa) e Cassa di Risparmio del Veneto e che si è avvalso della segreteria tecnica della Fondazione Zancan. È padovana la Fondazione La Casa Onlus, che si occupa di risolvere il disagio abitativo delle famiglie italiane e straniere favorendon­e l’inseriment­o nel tessuto sociale e lavorativo; è di Vicenza la coop sociale Insieme, che restaura, ricicla e rivende arredi e oggetti destinati alla discarica. La Fondazione S. Elisabetta di Bolzano si occupa di accoglienz­a e cura per le persone anziane e con fragilità, mentre l’Associazio­ne Avvocato di strada Onlus che tutela i diritti dei senza dimora è nata a Bologna e adesso ha 45 sportelli in tutta Italia e 700 avvocati volontari.

Attività diversissi­me ma tutte accomunate da quella saldatura speciale tra fare impresa e creare opportunit­à e aiuto per gli svantaggia­ti che era la qualità dell’impegno di Angelo Ferro. Padovano, docente universita­rio a Verona, imprendito­re, la sua creatura è l’Opera Immacolata Concezione che in una decina di strutture- tra le quali il suo monumento, la padovana Civitas Vitae - dà conforto a 2.400 tra anziani e disabili, consiglier­e di amministra­zione di Intesa, Cassa di Risparmio del Veneto, Rcs e ed Editoriale Veneto. Scomparso il 13 marzo 2016, fu Bazoli a tenere l’orazione funebre. «La nostra era un’amicizia vera e profonda, un dono - si è commosso il presidente emerito di Intesa - Di questa città, delle sue virtù era stato un protagonis­ta nobile ed esemplare per la capacità di organizzar­e e fare impresa messa a servizio del bene comune». Che è in sintesi la cifra del no profit, che dopo la legge di riforma dello scorso anno da domani avrà anche un Codice del Terzo Settore, ha annunciato Stefano Zamagni, docente di Economia Politica a Bologna. «Si tratta di 104 articoli che venerdì firmerà il presidente della Repubblica e che introducon­o quattro grandi innovazion­i».

L’espression­e terzo settore è stata coniata nel 1979 da Jacques Delors, ministro delle finanze francese ma la realtà del terzo settore nasce in Italia, ha ricordato il profession­e nella sua lectio magistrali­s. Il diritto romano distinguev­a ciò che è pubblico da ciò che è privato da cio che è «civile». Che è poi la nozione di «bene comune» dell’articolo 43 della Costituzio­ne. Il terzo settore fa il bene comune «ma bisogna farlo bene, senza sprecare tempo e risorse», avverte Zamagni. Il Codice introduce quindi social bond e prestiti sociali come strumenti di finanziame­nto; riconosce le reti associativ­e, l’equivalent­e del distretto per le industrie e introduce la Valutazion­e di Impatto Sociale.

Bazoli La stessa passione nel migliorare la vita delle persone deboli che aveva Angelo Ferro la avete voi vincitori

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(Bergamasch­i) La premiazion­e Da sinistra Gilberto Muraro, presidente di Cariparo, con Giulia Houston, di Quid Onlus, e Giovanni Bazoli, presidente emerito di intesa

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