Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I risparmiatori invadono la sede di Veneto Banca «Lo Stato si occupi anche degli ex soci»
MONTEBELLUNA (TREVISO) Magliette bianche e cartelli, alle 11 di ieri mattina, sono entrati nella filiale di Veneto Banca in piazza Dall’Armi e l’hanno pacificamente invasa. Protagonisti, una trentina di ex azionisti, legati al Comitato Don Torta e capeggiati dall’ex sindaco di Resana (Treviso) Loris Mazzorato che questa volta, anche se brandiva un cartello con scritto: «Ci hanno lasciato in mutande», non si è presentato con gli ormai consueti «boxer da protesta». Il blitz di ieri era contro il decreto legge del governo che: «Sta depredando le nostre banche, svendendo la parte buona a un euro, tenendosi la “bad bank” e non prendendo in minima considerazione i risparmiatori». Pensionati, lavoratori, giovani e meno giovani, provenienti dal Trevigiano ma anche da Padova e Vicenza, si sono ritrovati lì, dentro la filiale storica della loro banca, per chiedere di essere ascoltati e considerati da chi in Parlamento sta decidendo sulle loro sorti. Un’occupazione pacifica quella dei manifestanti, armati solo di cartelli con slogan ironici ed eloquenti come il «San Paolo banchiere ce l’ha messa nel s….» o «Nessuna Intesa per i soci». Chiedevano di parlare con i vertici della nuova banca e il motivo è sempre lo stesso. Quello che, una settimana fa, aveva spinto i fratelli Claudio e Mara Fagan, che nel default di Veneto Banca hanno perso i risparmi di famiglia, a barricarsi nell’ufficio del direttore dove lei ha tentato il suicidio iniettandosi dell’insulina. «Chiediamo allo Stato di pensare anche agli ex soci – spiega Mazzorato -. Di considerarci non come speculatori o come azionisti, ma come risparmiatori perché è questo quello che siamo». Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, li ha incontrati. «Non si può non capirli, perché il loro è un dramma vero, e cioè quello di non aver capito che l’acquisto delle azioni della banca non era una forma di risparmio ma un investimento - dice - . E oggi cercano di fare pressione perché sia loro riconosciuto lo status di risparmiatori». Non è la prima volta che il primo cittadino viene chiamato a fare da mediatore: era in prima linea anche durante il blitz dei fratelli Fagan. «Stiamo parlando di persone che hanno perso i risparmi accumulati in una vita di sacrifici. Per questo, lancio un appello a Banca Intesa affinché ascolti questo grido di dolore e valuti il cortocircuito per il quale molti dei suoi clienti sono ex azionisti oggi amareggiati».
Mazzorato (ex sindaco di Resana) Il decreto del governo sta depredando le nostre banche, sta svendendo la parte buona a un euro ma tiene la «bad bank» e non prende in minima considerazione correntisti e azionisti