Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
No ai libri gender nelle scuole, bufera su Sboarina
VERONA Sembra di tornare al 24 giugno 2015 quando, ad appena nove giorni dalla sua elezione, l’allora neosindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ritirò da Nido e scuole dell’infanzia 49 libri che affrontano il tema della discriminazione, bolalti come «testi gender». Ora va in onda il bis, con il nuovo sindaco di Verona, Federico Sboarina, finito nel mirino per un passaggio del suo programma elettorale in cui si parla di «ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate (Nido compresi) dei libri e delle pubblicazioni che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone dello stesso sesso; interruzione di iniziative che promuovono anche indirettamente questo stesso obiettivo». Una posizione «inaccettabile» per l’Associazione italiana editori (Aie) e per l’Associazione italiana biblioteche, che si schierano contro la «censura». «Mi auguro che il sindaco riveda il suo programma — dice Riccardo Franco Levi, presidente dell’Aie — Invece del ritiro dei libri, potrà impegnarsi a fornire le risorse per arricchire le collezioni delle biblioteche, comprese quelle scolastiche».
Replica Sboarina: «Sono per il dialogo e il per il confronto di opinioni, così come sono per la libertà di espressione e per il rispetto assoluto della libertà di stampa. Sono però convinto che la famiglia sia composta dalla mamma e dal papà, il cui apporto è insostituibile, perciò promuoverò e difenderò sempre questo valore. Anche e soprattutto nella formazione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi».