Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Non si apre il paracadute muore base jumper austriaco

- Federica Fant

BELLUNO Era arrivato da pochi giorni nel Bellunese, per la passione del «base jumping», che però lo ha ucciso. Il 48enne austriaco Siegfried Schenk era un appassiona­to dello sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto con una tuta alare da varie superfici, magari rilievi naturali, edifici o ponti, e atterrare con un paracadute. Ieri mattina, insieme ad un gruppo di otto connaziona­li, è salito sulla Punta Tissi del Civetta per calarsi dalle Dolomiti. Uno dopo l’altro si sono lanciati gli amici, che una volta atterrati non hanno trovato Schenk, così hanno lanciato l’allarme e il Soccorso Alpino ha iniziato le ricerche. Elitraspor­tato in vetta con gli amici, il base jumper era stato visto fino a Col Mariane Alte, zona particolar­mente impervia, per poi sparire. Solo alle 16 ne è stato ritrovato il cadavere, a un chilometro da dove si era lanciato. Era precipitat­o subito dopo il lancio, senza aprire il paracadute.

L’eliambulan­za ha sbarcato i soccorrito­ri in un pianoro nelle vicinanze e loro sono scesi per un centinaio di metri fino a raggiunger­e la vittima. Ottenuto il nullaosta dalla magistratu­ra, la salma ricomposta è stata recuperata dall’elicottero, trasportat­a a valle e messa a disposizio­ne dei familiari, accorsi dall’Austria. La mattinata, documentat­a passo passo sui social come è costume fare da parte del gruppo di jumper, era iniziata con l’elitraspor­to in vetta di 9 sportivi. Sul posto sono intervenut­i anche i carabinier­i di Caprile, ma nessuna indagine: che si stato un incidente è stato appurato dai volontari del Soccorso alpino. Resta l’amarezza degli amici, ieri sotto choc per la perdita di Siegried Schenk.

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