Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Non si apre il paracadute muore base jumper austriaco
BELLUNO Era arrivato da pochi giorni nel Bellunese, per la passione del «base jumping», che però lo ha ucciso. Il 48enne austriaco Siegfried Schenk era un appassionato dello sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto con una tuta alare da varie superfici, magari rilievi naturali, edifici o ponti, e atterrare con un paracadute. Ieri mattina, insieme ad un gruppo di otto connazionali, è salito sulla Punta Tissi del Civetta per calarsi dalle Dolomiti. Uno dopo l’altro si sono lanciati gli amici, che una volta atterrati non hanno trovato Schenk, così hanno lanciato l’allarme e il Soccorso Alpino ha iniziato le ricerche. Elitrasportato in vetta con gli amici, il base jumper era stato visto fino a Col Mariane Alte, zona particolarmente impervia, per poi sparire. Solo alle 16 ne è stato ritrovato il cadavere, a un chilometro da dove si era lanciato. Era precipitato subito dopo il lancio, senza aprire il paracadute.
L’eliambulanza ha sbarcato i soccorritori in un pianoro nelle vicinanze e loro sono scesi per un centinaio di metri fino a raggiungere la vittima. Ottenuto il nullaosta dalla magistratura, la salma ricomposta è stata recuperata dall’elicottero, trasportata a valle e messa a disposizione dei familiari, accorsi dall’Austria. La mattinata, documentata passo passo sui social come è costume fare da parte del gruppo di jumper, era iniziata con l’elitrasporto in vetta di 9 sportivi. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Caprile, ma nessuna indagine: che si stato un incidente è stato appurato dai volontari del Soccorso alpino. Resta l’amarezza degli amici, ieri sotto choc per la perdita di Siegried Schenk.