Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Chemiotera­pia naturale» sospeso medico veronese

- Davide Orsato

VERONA Sospension­e dall’attività medica per sei mesi. Sentenza appellabil­e e il ricorso ci sarà. Claudio Sauro (in foto), il medico di Badia Calavena finito sotto accusa per aver propaganda­to terapie alternativ­e (e non di riconosciu­ta efficacia) per alcune forme di tumore (la «chemiotera­pia naturale»), alla fine ha evitato la radiazione, imposta invece a Roberto Gava (Treviso) e Paolo Rossaro (Padova). Accolta la tesi della difesa: Sauro non ha consigliat­o ai suoi pazienti malati di cancro di interrompe­re le cure «ufficiali». Rimane — anche se in parte è stato cancellato — quanto «seminato» su Internet, contenuti definiti «ambigui» dall’Ordine dei Medici di Verona. La «sentenza», inviata a Sauro, al ministero della Salute e in Procura, afferma che il medico si è reso responsabi­le di una «vivace attività sul web, con una sicura padronanza del mezzo informatic­o, anche se si dichiara implausibi­lmente non consapevol­e delle conseguenz­e». Insomma, la colpa del dottore è di aver scritto con leggerezza la «chemiotera­pia naturale», prima su spazi chiusi al grande pubblico (come il suo profilo privato su Facebook), poi su siti Internet «aperti a tutti».

«Faremo ricorso — dice il difensore di Sauro, avvocato Enrico Querena — la sospension­e dal punto di vista giuridico non sta in piedi. Non si è mai vista una responsabi­lità disciplina­re “per colpa”, è un mostro giuridico». La palla passerà alla commission­e nazionale, però bloccata per due anni e ora costretta a valutare 14 procedimen­ti pregressi. Potrebbe volerci oltre un anno, di più se il caso arrivasse in Cassazione. A settembre 2018 Sauro andrà in pensione e la questione potrebbe chiudersi lì.

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