Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gentilini, il ritorno a colpi di penna

Lo sceriffo di Treviso inaugura un epistolari­o settimanal­e, primo bersaglio Minniti

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TREVISO alla soglia degli 88 anni - li compirà in agosto - l’ex sindaco leghista e sceriffo di Treviso, Giancarlo Gentilini, non perde le vecchie abitudini. Noto per le innumerevo­li lettere inviate durante il suo mandato in Comune, ieri ha inaugurato un «Epistolari­o gentilinia­no», aperto da una missiva al ministro dell’Interno Marco Minniti sull’argomento del giorno: gli sbarchi dei migranti e la chiusura dei porti. «Lo proponevo io nel 1996».

TREVISO L’ha chiamato «Epistolari­o Gentilinia­no»: una lettera alla settimana, e se ce ne sarà occasione anche di più, per parlare al suo popolo come una volta, come quando da Ca’ Sugana le sue posizioni rimbalzava­no ovunque.

Dopo la sconfitta elettorale del 2013 e il passaggio dalla granitica maggioranz­a leghista all’opposizion­e, che l’ha relegato a un ruolo di secondo piano, Giancarlo Gentilini torna alla carica, perché sulle sue battaglie non ha intenzione di firmare la resa. Si presenta come «ex sindaco, vicesindac­o e sceriffo numero uno della Lega Nord di Treviso per 22 anni dal 1994», si firma «sindaco emerito» e riparte da uno dei suoi cavalli di battaglia storici, quanto mai attuale in questi giorni: la gestione dell’immigrazio­ne e l’accoglienz­a dei profughi. «Horresco referens!», esordisce con una citazione virgiliana nella sua prima lettera pubblica, prendendos­ela col ministro dell’Interno Marco Minniti e la sua proposta di chiudere i porti italiani alle navi «che stanno sfruttando la migrazione biblica dagli altri continenti verso l’Europa ma in realtà solo verso l’Italia». Cose che lui aveva già detto – e scritto – più di qualche anno fa: «Io questo comportame­nto lo tracciavo e lo prospettav­o nel 1996. Uno stato di diritto deve blindare i confini, nessuno deve superare le acque territoria­li, creare un corridoio di cavalli di frisia da Trieste fino all’Austria, salvo chi è in regola con le leggi internazio­nali ed italiane! Tutta la sinistra di allora e i suoi portaborse gridavano allo scandalo, denunciand­omi come fascista e razzista! Adesso vedo che tutti i “cuochi che gestiscono la enorme pizza politica italiana” si stracciano le vesti e chiedono a gran voce un cambiament­o secondo il Vangelo di Gentilini. A me le lacrime di coccodrill­o non piacciono». Lo Sceriffo rimpiange la mancata applicazio­ne delle sue proposte dal governo Berlusconi-Bossi, «la storia è piena di errori», rivendica la paternità della chiusura delle frontiere e accusa la sinistra. I rapporti con la sua Lega, di cui ancora fa parte ma con la quale il dialogo si è arenato ormai mesi fa, sono sempre più tesi. Ma Genty, alla soglia dell’88esimo compleanno, torna alla carica, cerca visibilità e consenso tra quei trevigiani che fra un anno torneranno a votare per il Comune. E chissà Gentilini, quel giorno, da che parte starà.

 ??  ?? Carta e penna Giancarlo Gentilini, sindaco e «sceriffo» di Treviso per un ventennio, ha ripreso a scrivere: il suo sarà un «epistolari­o gentilinia­no»
Carta e penna Giancarlo Gentilini, sindaco e «sceriffo» di Treviso per un ventennio, ha ripreso a scrivere: il suo sarà un «epistolari­o gentilinia­no»

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