Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’addio a Luciano «Dj Oro» e la gara di solidariet­à per i figli rimasti orfani

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MOGLIANO «Ragazzi, vi staremo vicini. Potete contare sul nostro aiuto». Lo dice il parroco, don Edoardo, ma è come se a parlare fosse l’intera comunità. Quasi seicento persone ad affollare la chiesa di San Carlo in un pomeriggio torrido e triste. C’è da salutare «Ciano» e stringersi attorno a due fratelli di 20 e 17 anni che hanno perso il padre in moto, dopo aver detto addio alla mamma alcuni anni fa. In prima fila, accanto a Jordan e Jarod, ci sono tanti amici e compagni di scuola dei due giovani orfani, costretti a chiedersi perché il destino ora si sia portato via anche il papà: Luciano Aramini, il 55enne morto nell’incidente di sabato scorso, nel Feltrino, mentre era in sella alla moto con l’attuale compagna Paola, ancora in ospedale. «Ciano» che adorava musica e ballo, protagonis­ta di allegre serate con il nome di «Dj Oro». «Ciano» l’appassiona­to di karate: fra i presenti c’è l’assessore allo Sport di Treviso Ofelio Michielan, amico di tante gare con l’associazio­ne Ren Bu Kan. «Ciano» sempre sorridente nonostante prove durissime come la scomparsa della moglie Chiara, per un male incurabile, ad appena 46 anni. Dal giorno della nuova tragedia è scattata la corsa alla solidariet­à per Jordan e Jarod. E fuori dalla chiesa tutti riempiono la scatola bianca usata per raccoglier­e offerte ed aiutarli. Un’idea nata al Vincent Cafè, da dove Luciano era partito sabato, assieme ad altri bikers, per andare incontro alla sua fine. Un amico presente al funerale, il conduttore radiofonic­o Barry Mason, sta organizzan­do un evento proprio per sostenere i figli rimasti orfani. Loro, con pudore, prendono la parola durante la cerimonia. «Siete preoccupat­i per noi, e lo capiamo, grazie davvero. Oggi però vogliamo solo ricordare il nostro papà». Un ricordo che passa anche dal rombo dei bolidi dei compagni centauri, all’uscita della bara, per l’ultimo straziante saluto.

 ??  ?? Nella foto piccola Antonio Pozzobon, chef del «Casa mia» di Casier, morto giovedì pomeriggio sulla Feltrina. Qui a sinistra la bara di Luciano Aramini e, in prima fila, i due figli rimasti orfani di entrambi i genitori Le vittime
Nella foto piccola Antonio Pozzobon, chef del «Casa mia» di Casier, morto giovedì pomeriggio sulla Feltrina. Qui a sinistra la bara di Luciano Aramini e, in prima fila, i due figli rimasti orfani di entrambi i genitori Le vittime

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