Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Comune paga l’impresa sbagliata Mezzo milione di euro in conto e un processo per la restituzione
PONTE DI PIAVE Ritrovarsi, improvvisamente e senza sapere perché, con mezzo milione di euro nel proprio conto corrente. Un sogno per molti, che per un imprenditore edile si è realizzato. Anche se l’effetto è durato poco e il risveglio da quel sogno è stato brusco, con un rinvio a giudizio per appropriazione indebita. Perché quei soldi, 517 mila euro, il 18 febbraio 2015 sono finiti sul conto della Prevedello Isidoro Sas di Ponte di Piave, ma per sbaglio. Un errore materiale del Comune di Lusevera, in provincia di Udine, che quei soldi avrebbe dovuto accreditarli a un’altra ditta, vincitrice di un appalto per alcuni lavori pubblici.
Un guaio mica da poco. Il bilancio del Comune udinese, infatti, era andato letteralmente in tilt: costretto a versare altro denaro alla ditta affidataria e quindi a rischio crac. Subito quindi era stato segnalato l’errore, e Prevedello aveva provveduto a restituire il denaro. Non tutto, però. Soltanto una prima tranche di 320 mila euro. Il resto, l’imprenditore trevigiano aveva garantito che lo avrebbe restituito a rate, accordandosi con il Comune. Perché la sua azienda era in forte crisi e non aveva la necessaria liquidità. Non solo, poche settimane dopo era finita in liquidazione. E quel denaro, insieme al resto dei conti, bloccato dal liquidatore, anche se di fatto non era dell’azienda. Per questo il Comune aveva proceduto con la denuncia e Prevedello è finito alla sbarra con l’accusa di appropriazione indebita.
L’imprenditore punta a dimostrare in dibattimento che nella mancata restituzione del denaro non c’è stato dolo, e che la questione va risolta in sede civile. Il Comune udinese, infatti, si è insinuato nel passivo per recuperare quel denaro. (m.cit.)
In liquidazione
La sede della Prevedello Isidoro a Ponte di Piave, imprese edile finita in liquidazione alla quale il Comune di Lusevera aveva pagato per sbaglio 500 mila euro