Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Confindustria Venezia per il dopo Zoppas sfida tra Marinese e Zanardo
VENEZIA Si è presentato di fronte ai saggi otto minuti prima di mezzogiorno, giusto in tempo utile per depositare la sua candidatura alla presidenza di Confindustria di Venezia e Rovigo. Un brivido last minute, anche se ormai era data per scontata, dopo l’appello lanciato giovedì sera da 101 imprenditori che, seppur senza rivelare i loro nomi, gli avevano lanciato un endorsement di quelli a cui non poteva dire di no. E infatti, alla fine, Damaso Zanardo, titolare dell’omonima azienda della logistica di Marghera, ha accettato, superando i dubbi iniziali. Sarà lui a sfidare il grande favorito, quel Vincenzo Marinese, alla guida di Sirai (azienda specializzata in bonifiche) e vicepresidente negli ultimi otto anni, «benedetto» dall’uscente Matteo Zoppas e dal suo predecessore e attuale sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
«Vorrei ringraziare uno per uno gli imprenditori che hanno firmato l’appello - ha detto ieri Zanardo -. Ho letto nelle loro parole passione per il nostro lavoro e un grande amore per il nostro territorio. L’invito è frutto della volontà di garantire un futuro di benessere e crescita al nostro territorio e far riavvicinare l’associazione all’intero tessuto imprenditoriale, sociale e culturale». Proprio da qui nascerebbe la candidatura di Zanardo, appoggiato – tra i 101 – già da circa metà dei quaranta referenti territoriali e, con un passaparola di una giornata, da una quindicina di aziende rodigine. Piccole e medie imprese che, spiega uno dei suoi sostenitori, da anni sottoponevano ai referenti alcune istanze che sarebbero rimaste ignorate: ecco dunque la richiesta di una discontinuità con il passato e di un cambio di passo. «Ho accettato l’invito a candidarmi con la promessa di collaborare insieme quotidianamente allo sviluppo e alla crescita della competitività del nostro tessuto industriale e all’attrazione di nuovi investimenti», conclude Zanardo.
Marinese, per ora, incassa con fair play. «Ci sarà una campagna di confronto, che auspico rimanga all’interno di Confindustria, nel rispetto delle regole, dei nostri associati e soprattutto dell’istituzione che ha sempre rappresentato gli interessi di tutti gli imprenditori - afferma - Un confronto è sempre utile per crescere e migliorarsi». L’unica scivolata sul fronte polemico è proprio sulla tanto sottolineata «discontinuità». «Sia io che Damaso eravamo nel consiglio di presidenza guidato da Zoppas e lui è stato anche delegato in seno alla Camera di Commercio sulla Città metropolitana Vincenzo Marinese, a destra, e Damaso Zanardo si contenderanno la presidenza - continua - Io credo che il passato non vada mai rinnegato». Non è un mistero che Marinese sia stato però indispettito dalla discesa in campo di Zanardo, a cui non più di un mese fa aveva proposto un accordo che prevedeva la vicepresidenza, ottenendo una risposta positiva, sancita da una stretta di mano.
Le cose poi sono cambiate e i supporter di Marinese ora ricordano il suo ruolo di «eterno candidato», per esempio alle comunali di Venezia del 2010, dove fu a capo della lista di Renato Brunetta (sconfitto da Giorgio Orsoni), o alla guida dell’Autorità portuale. Il timore è però soprattutto una campagna elettorale che divida gli imprenditori, e la mente va alla ormai famosa «guerra» tra Enrico Marchi e Paolo Trovò che nel 2009 portò all’azzeramento e alla nomina di Brugnaro. Il primo obiettivo di Zanardo è conquistare quel 20 per cento dei voti «pesati» degli associati per poter accedere alla sfida finale di fronte al consiglio generale. Dalla parte di Marinese sembrerebbero esserci i colossi come Eni, Enel, Fincantieri e Save, da sempre decisivi nella scelta del presidente, per cui Zanardo dovrà puntare a convincere tanti imprenditori a stare con lui. Qualcuno vede infine in questa mossa anche un attacco al presidente uscente Matteo Zoppas, da febbraio al vertice di Confindustria Veneto, carica per la quale era stato spinto a lasciare la guida di Venezia che aveva conquistato nel 2013.