Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

E nelle aziende spinte dalla ripresa non si chiude per ferie «Stagione nuova»

In Electrolux, Cuboxal e a Marghera si lavorerà a pieno regime

- Di Monica Zicchiero

Dalla Electrolux alla Cuboxal, nelle aziende che hanno agganciato la ripresa non si chiude per ferie. I sindacati: stagione nuova.

VENEZIA L’aria condiziona­ta al massimo dove si può, la tuta fresca di bucato che asciuga in un attimo perché più caldo di così c’è solo in fonderia, la staffetta tra nonni e centri estivi per sistemare i figli. Nelle aziende che hanno agganciato la ripresa o la ripartenza non si chiude per ferie. L’Electrolux a Susegana ha chiesto agli operai di lavorare su base volontaria per sette sabati estivi, la Cuboxal di Silea a luglio e agosto lavora al ritmo di due milioni di cartoni per pizza prodotti al giorno, la fonderia Anselmi di Camposampi­ero che il 15 giugno ha effettuato la prima colata e ha riaperto ufficialme­nte i battenti il 1° luglio dopo un duro periodo di crisi con una festa con tutti gli operai.A Porto Marghera i terminal portuali lavorano a pieno regime, le aziende chimiche a ciclo continuo e per installare due nuove caldaie nella centrale termoelett­rica Versalis aspetterà settembre.

Quello di Cuboxal, azienda del gruppo Progest, è un caso di storia esemplare. «In questo periodo c’è il picco di lavoro spiega il direttore vendite Valentina Zago - Dei 400 milioni di pezzi prodotti ogni anno, il 90% è per l’estero la richiesta dei nostri clienti in questo periodo è massima». Tra le catene VaPiano, Burgerista e Freddy Fresh, il mercato tedesco assorbe da solo 150 milione di scatole per cibo take away ogni anno. «Gli ottanta dipendenti si turnano per le ferie e chiuderemo solo due giorni a ferragosto per installare un nuovo macchinari­o che aumenta la capacità produttiva», sorride Zago.

«In questo periodo c’è un aumento delle produzioni anche nel settore agro-industria ricorda Andrea Zanin , segretario Fai Cisl - In particolar­e sull’imbottigli­amento di acqua e bibite e per la lavorazion­e delle carni: da anni, quasi tutte le aziende del settore non chiudono mai per garantire i prodotti alla distribuzi­one, che d’estate è sempre aperta».

Per le imprese che invece sono state agganciate dalla crisi, questa rischia di essere l’ultima estate al lavoro. Domani i dipendenti degli stabilimen­ti del gruppo termomecca­nico Ferroli saranno in assemblea sindacale perché l’azienda ha annunciato che chiuderà lo stabilimen­to bellunese (80 operai licenziati) e ci saranno 404 esuberi in quello veronese. Alla Ilnor di Gardigiano di Scorzè continua la mobilitazi­one contro la chiusura. E alla stessa Electrolux la richiesta del lavoro straordina­rio al sabato è l’altra faccia delle 30 ore di sciopero contro il licenziame­nto dello storico rappresent­ante della Fiom Augustin Breda che ha portato un ritardo di 14mila unità nella produzione di frigorifer­i. «Non siamo ancora usciti dalla crisi in Veneto, c’è una situazione a macchia di leopardo - osserva Luca Trevisan, segretario della Cgil Fiom regionale - Per uscirne, servono idee e investimen­ti di processo e di prodotto. L’industria 4.0 deve rappresent­are un’opportunit­à non per aumentare il

Trevisan Ferroli licenzia, la Ilnor in bilico: non siamo fuori dalla crisi

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