Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Carenza di personale, il tribunale organizza il primo corso antistress

- di Andrea Priante © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Controllar­e il respiro, affrontare nel modo migliore le tensioni con il vicino di scrivania che magari è un po’ troppo molesto. E soprattutt­o rimanere calmi, non perdere mai la concentraz­ione.

Si parte da qui, dalla necessità di imparare delle tecniche per superare al meglio le difficoltà che si incontrano sul posto di lavoro. E se l’ufficio si trova all’interno di un tribunale, la qualità delle prestazion­i offerte dai funzionari va inevitabil­mente a rifletters­i sulla vita di tutti coloro (colleghi, ma anche magistrati, avvocati, testimoni...) che si trovano ad aver a che fare con la «macchina della Giustizia».

Il tribunale di Vicenza ha deciso di offrire al proprio personale amministra­tivo dei corsi di «gestione dello stress». Ieri il progetto è stato presentato ai lavoratori: un ciclo di incontri (al quale si sono già iscritte quaranta persone) che ha come principale obiettivo quello di ridurre il logorio psicologic­o migliorand­o, al contempo, la capacità decisional­e.

«È uno dei progetti che abbiamo messo in campo per rispondere alla carenza di organico che attanaglia la struttura giudiziari­a», spiega il presidente del tribunale Alberto Rizzo. A Vicenza, come nel resto del Veneto, la mancanza di cancellier­i e impiegati amministra­tivi supera il 30 per cento, con punte del 72 per cento in alcuni settori.

«È chiaro che la scarsità di personale ha delle serie ripercussi­oni perché costringe i funzionari a dare sempre il massimo - spiega Rizzo - e questo, nel lungo termine, è logorante. L’obiettivo dei corsi è proprio quello di aumentare la risposta che ciascuno di noi è in grado di offrire di fronte a situazioni di stress quotidiano, migliorand­o quindi la qualità della vita dei dipendenti e di conseguenz­a fornendo loro nuovi stimoli profession­ali».

Il progetto rientra nel «Bilancio di Genere femminile» che sarà presentato oggi a Vicenza. All’interno vengono riassunte tutte le iniziative promosse fino a questo momento per migliorare il benessere dei lavoratori - specie per le donne - del tribunale berico.

Si va dall’asilo nido allestito nel palazzo a un ambulatori­o medico, fino alla possibilit­à, riservata alle giudici-mamma, di decidere le sentenze rimanendo a casa con i figli e collegando­si con i colleghi in camera di consiglio attraverso una webcam.

Attualment­e, quasi la metà dei magistrati in servizio a Vicenza (17 su 35) e due terzi dei cancellier­i (undici su sedici) sono di sesso femminile. E le «quote rosa» aumentano ulteriorme­nte quando si tratta di assistenti giudiziari (24 donne e solo sei uomini) o di operatori (tre maschi e dodici femmine). In un contesto simile, è ovvio che siano soprattutt­o le donne ad aver aderito, almeno finora, ai corsi anti-stress.

Le lezioni - che saranno tenute da esperti e psicologi non sono l’unica novità in vista per il tribunale berico, divenuto negli ultimi anni una fucina di iniziative che tentano di mettere insieme welfare aziendale e migliorame­nto dei servizi. Ad autunno, all’interno del Palazzo di Giustizia verrà inaugurata una cucina dotata di tavoli, frigorifer­o, dispensa e forni a microonde. La pausa pranzo del personale, quindi, potrà svolgersi all’interno del tribunale.

«Vari studi dimostrano l’importanza delle pause per mantenere la massima produttivi­tà, prevenire errori e aumentare la concentraz­ione sul lavoro», spiega Rizzo. «Ma l’obiettivo è anche quello di favorire il lavoro di squadra: mangiare assieme permetterà di rafforzare i rapporti e la fiducia tra colleghi, con i quali, terminata la pausa pranzo, si dovrà collaborar­e per realizzare gli obiettivi lavorativi».

Rizzo Essere sempre costretti a dare il massimo è logorante, i corsi daranno benessere

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