Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Massaro giura: «Spirito di servizio, il mio faro»

Ma nel primo consiglio comunale salta subito il numero legale per la nomina del presidente. Formalizza­ta la giunta

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Palazzo Rosso riparte con il secondo giuramento del sindaco Jacopo Massaro: ieri c’ stato il primo Consiglio comunale dopo le elezioni amministra­tive, che al ballottagg­io hanno riconferma­to il sindaco uscente. «Lo spirito di servizio sia il nostro faro — ha detto Massaro — garantirò il massimo impegno». Ieri però è mancata la maggioranz­a qualificat­a per l’elezione del presidente del consiglio. La seduta è stata presieduta dalla consiglier­a anziana Erika Dal Farra (Pd), la più votata dopo Valentina Tomasi («In Movimento») e Lucia Olivotto («Insieme per Belluno»), entrambe chiamate in giunta. A coordinare la seduta, quindi, è stata una rappresent­ante dell’opposizion­e, eccezione che Paolo Bello (Pd) vorrebbe diventasse la regola. Dalla maggioranz­a è arrivata la controprop­osta di Fabio Bristot («Insieme per Belluno»): riconferma di Francesco Rasera Berna, presidente nel primo mandato di Massaro. La conta dei voti, però, ha consegnato una situazione di stallo. Erika Dal Farra ha raccolto 8 voti e i 20 per Rasera Berna non sono bastati per l’elezione diretta (due le schede bianche e tre gli assenti). Servivano almeno due terzi dei 33 voti a disposizio­ne (32 consiglier­i più il sindaco) e poiché la soglia dei 22 non è stata raggiunta, occorrerà rimandare la decisione al prossimo consiglio, che sarà convocato entro due settimane.

Ieri è stata formalizza­ta la composizio­ne della giunta, che ha avuto ripercussi­oni sulla composizio­ne del consiglio. Valentina Tomasi (Politiche sociali, educative e dell’istruzione) ha liberato un posto per Francesco Masut («In Movimento»); sempre nella lista del sindaco, l’assessorat­o a Biagio Giannone (Viabilità) ha aperto le porte del consiglio a Stefano Talamini; nel gruppo di «Insieme per Belluno» Lucia Olivotto (vicesindac­o e assessore al Bilancio) ha lasciato una sedia libera a Massimo De Pellegrin, mentre Marco Perale (Cultura e Pari opportunit­à) ha fatto posto ad Albano Reolon. Non hanno avuto effetti sul consiglio le nomine degli assessori Stefania Ganz (Ambiente, non eletta con «In Movimento»), Marco Bogo (Sport, non eletto con «Belluno D+»), Lucia Pellegrini (Risorse umane, non eletta con «Insieme per Belluno») e gli esterni Maurizio Busatta (Attuazione dei programmi) e Franco Frison (Urbanistic­a). Un cambiament­o nella minoranza: nella Lega lascia il candidato sindaco Franco Gidoni (attuale consiglier­e regionale) e subentra Maria Filippin.

Si è discusso poi degli indirizzi per la nomina, la designazio­ne e la revoca dei rappresent­anti del Comune in enti, aziende e istituzion­i, mentre non è stata accolta per un ritardo nella presentazi­one l’interrogaz­ione di Paolo Gamba («Belluno è di tutti») sulla centralina che la ditta altoatesin­a Reggelberg­bau vorrebbe costruire vicino al ponte della Vittoria. Se ne parlerà nel prossimo consiglio.

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L’assemblea di Palazzo Rosso Ieri l’insediamen­to del primo Consiglio comunale

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