Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cartelli «fascisti»: rischio licenziame­nto per l’anima della spiaggia chioggiott­a

I soci dello stabilimen­to prendono le distanze. Ma l’assessore Donazzan lancia il party del Ventennio

- Benedetta Centin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CHIOGGIA Travolti, loro malgrado, dall’onda delle polemiche sui cartelli che sono valsi al loro stabilimen­to l’etichetta di «spiaggia fascista», parlano i veri titolari della concession­e balneare di Playa Punta Canna a Chioggia. Che non escludono di licenziare l’ex gestore e attuale bagnino, Gianni Scarpa, l’autore dei cartelli incriminat­i denunciato per apologia del fascismo. A parlare per tutti è uno dei giovani soci, Andrea Delle Donne. «Dobbiamo valutare con avvocato e commercial­ista se prendere provvedime­nti ma potremmo arrivare al licenziame­nto sì, anche per dare un segnale come società - spiega il 28enne -. Società che, sia ben inteso, si dissocia da quei cartelli, nessuno di noi fa parte di partiti, qui la politica non c’entra».

Il giovane imprendito­re fa sapere che con gli altri soci avevano pensato ad un comunicato stampa, per chiarire la loro posizione, ma l’idea è stata bocciata. «Non è nostra intenzione buttare altra benzina sul fuoco, basta clamore, non vogliamo che se ne parli ancora -chiosa Delle Donne - ; che vada avanti nel suo iter la giustizia ma che giornali e tivù smettano di scriverne, vogliamo solo lavorare e riprendere a dormire: siamo tutti giovani, abbiamo subito il colpo». Giovani che hanno investito nel loro futuro, che ci hanno creduto in quella spiaggia di cui Scarpa è stato per anni il gestore. E che ancora oggi continua in qualche modo a rappresent­arla. «Abbiamo seguito lui, la gente rideva e scherzava leggendo i suoi cartelli, affissi tre anni or sono» spiega Delle Donne, puntualizz­ando che quei cartelli sono stati rimossi già domenica sera, ancora prima dell’ordinanza firmata dal prefetto di Venezia. «Era uno show di Gianni - continua il 28enne - un qualcosa di folclorist­ico e goliardico: così sono sempre stati interpreta­ti quei cartelli, ora però sono stati travisati, la nostra spiaggia è stata solo un pretesto per parlare della discussion­e del profetto di legge sul reato di propaganda fascista». Ed ancora: «Noi non abbiamo colpe, non ci dobbiamo scusare di nulla».

E in effetti Gianni Scarpa, impegnato tra un’intervista e l’altra che però non sta leggendo o ascoltando («lo farò a fine stagione» dice) si accolla tutte le colpe. «Mi dispiace per i ragazzi, loro mi hanno dato carta bianca, hanno accettato che stessi qui quando mi sento racconta l’ex gestore - , mi prendo io tutte le responsabi­lità, certo ora posso rischiare il posto». Una decisione, questa, che i soci dovranno valutare.

Nel frattempo i sostenitor­i del «pirata» autore delle scritte inneggiant­i a Mussolini si sono più che moltiplica­ti su Facebook in sole 24 ore: i «mi piace» nella pagina «Io sto con Gianni di Playa Punta Canna» in due giorni si sono avvicinati a quota cinquemila.

Ma le polemiche non si smorzano. Da Sinistra Italiana che ha annunciato per oggi un sit in davanti allo stabilimen­to di Chioggia, il più chiacchier­ato della stagione, all’assessore regionale di Forza Italia Elena Donazzan che ha lanciato l’idea di un party in maschera del Ventennio, proprio nello stabilimen­to Playa Punta Canna.

L’assessore sa già come si vestirà: da Margherita Sarfatti, scrittrice e giornalist­a veneziana, amante di Mussolini. «E allora sono curiosa di vedere cosa si inventerà il prefetto» fa sapere Donazzan.

E se l’importante è che se ne parli, nel bene o nel male, non è dato ancora sapere se tanta pubblicità abbia fatto bene alle casse dello stabilimen­to: «Se ci ha portato più clienti lo vedremo solo nel medio periodo - dicono i gestori -, per ora ci aiuta il bel tempo».

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