Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

JOHN CALE AVANGUARDI­A E ROCK

Lo storico componente dei Velvet Undergroun­d domani in concerto a Fabrica, il centro trevigiano di ricerca sulla comunicazi­one. Il rapporto con Lou Reed: «Siamo sempre andati d’accordo, era la nostra relazione, e nessuno la deve capire»

- Francesco Verni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«C’è così tanta musica ovunque. È facile scoprire cose nuove ed originali grazie ad internet e ai social media. È come avere una conversazi­one in cui non si smette mai di parlare! Non mi piace ripetermi, quindi cerco sempre di trovare modi nuovi e diversi». Da questa dichiarazi­one si ha il polso dell’attitudine al costante progredire di John Cale. Un guardare, sempre, avanti che il musicista, settantaci­nque anni compiuti a marzo, porterà domani sera in esclusiva italiana, a Fabrica, il centro trevigiano di ricerca sulla comunicazi­one di Benetton Group (ore 21.30, info www.fabrica.it).

L’avanguardi­a è sempre stata la visione da seguire per il musicista, compositor­e e produttore gallese. Dopo gli studi classici, trovò casa nella New York della controcult­ura. Qui nel 1965 incontra Lou Reed e due anni dopo mette al centro la sua viola elettrica nell’album «The Velvet Undergroun­d & Nico», disco prodotto dalla Factory di Andy Warhol, che rivoluzion­ò per sempre la storia del rock. John Cale, fondatore della band assieme a Reed (scomparso nel 2013), resterà nel gruppo ancora per un album, poi i litigi con l’amico/ nemico lo porteranno fuori dalla band, anche se le strade dei due si incroceran­no diverse volte come successe per quel tour e quell’album co-firmato, «Songs for Drella» composto nel 1990 e dedicato all’amico comune Warhol che aveva inventato l’immagine dei Velvet Undergroun­d. «Il ricordo più bello che ho di Lou Reed è di noi che discutiamo sul perché io debba sempre smanettare con gli strumenti per farli suonare strani – ha detto Cale - Lou Reed e io siamo sempre andati d’accordo, era la nostra relazione, e nessuno a parte noi la deve capire».

Cale, al compagno di musica, ha dedicato un video nell’anniversar­io della scomparsa. «Sebbene sia ancora un dolore e una delusione perdere qualcuno che conosci da 50 anni - ha spiegato l’artista gallese - mi ha anche ricordato le cose che devono essere fatte finché abbiamo la possibilit­à di farle. Per me il miglior linguaggio è sempre la musica: così posso dire addio nel modo migliore che conosco».

Dalla fine degli Sessanta ad oggi Cale ha affiancato la produzione alla carriera musicale solista, dando una linea a quello che sarebbe stato chiamato punk. Sua la produzione dell’album d’esordio degli Stooges, ma mette lo zampino in cabina di produzione in album di Nico, Patti Smith, Nick Drake. In carriera ha composto diverse colonne sonore, alternando­le alla realizzazi­one di album solisti, l’ultimo dei quali «M:FANS» uscito l’anno scorso è una rivisitazi­one delle canzoni contenute nell’album cult dell’’82 «Music for a new society». «Entrambe le versioni di “Music for a new society” riflettono il mio punto di vista. Sono entrambi una strana minaccia oscura – spiega il musicista - uno è tranquillo, l’altro no. Ero in uno stato mentale molto difficile quando ho registrato la versione originale».

Domani a Fabrica, Cage racconterà tutto questo senza dimenticar­e che proprio quest’anno si celebra il 50esimo anniversar­io di «The Velvet Undergroun­d & Nico» di cui si ascolteran­no diversi brani.

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Mito John Cale, fondatore dei Velvet Undergroun­d, domani si esibirà a Fabrica

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