Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
JOHN CALE AVANGUARDIA E ROCK
Lo storico componente dei Velvet Underground domani in concerto a Fabrica, il centro trevigiano di ricerca sulla comunicazione. Il rapporto con Lou Reed: «Siamo sempre andati d’accordo, era la nostra relazione, e nessuno la deve capire»
«C’è così tanta musica ovunque. È facile scoprire cose nuove ed originali grazie ad internet e ai social media. È come avere una conversazione in cui non si smette mai di parlare! Non mi piace ripetermi, quindi cerco sempre di trovare modi nuovi e diversi». Da questa dichiarazione si ha il polso dell’attitudine al costante progredire di John Cale. Un guardare, sempre, avanti che il musicista, settantacinque anni compiuti a marzo, porterà domani sera in esclusiva italiana, a Fabrica, il centro trevigiano di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group (ore 21.30, info www.fabrica.it).
L’avanguardia è sempre stata la visione da seguire per il musicista, compositore e produttore gallese. Dopo gli studi classici, trovò casa nella New York della controcultura. Qui nel 1965 incontra Lou Reed e due anni dopo mette al centro la sua viola elettrica nell’album «The Velvet Underground & Nico», disco prodotto dalla Factory di Andy Warhol, che rivoluzionò per sempre la storia del rock. John Cale, fondatore della band assieme a Reed (scomparso nel 2013), resterà nel gruppo ancora per un album, poi i litigi con l’amico/ nemico lo porteranno fuori dalla band, anche se le strade dei due si incroceranno diverse volte come successe per quel tour e quell’album co-firmato, «Songs for Drella» composto nel 1990 e dedicato all’amico comune Warhol che aveva inventato l’immagine dei Velvet Underground. «Il ricordo più bello che ho di Lou Reed è di noi che discutiamo sul perché io debba sempre smanettare con gli strumenti per farli suonare strani – ha detto Cale - Lou Reed e io siamo sempre andati d’accordo, era la nostra relazione, e nessuno a parte noi la deve capire».
Cale, al compagno di musica, ha dedicato un video nell’anniversario della scomparsa. «Sebbene sia ancora un dolore e una delusione perdere qualcuno che conosci da 50 anni - ha spiegato l’artista gallese - mi ha anche ricordato le cose che devono essere fatte finché abbiamo la possibilità di farle. Per me il miglior linguaggio è sempre la musica: così posso dire addio nel modo migliore che conosco».
Dalla fine degli Sessanta ad oggi Cale ha affiancato la produzione alla carriera musicale solista, dando una linea a quello che sarebbe stato chiamato punk. Sua la produzione dell’album d’esordio degli Stooges, ma mette lo zampino in cabina di produzione in album di Nico, Patti Smith, Nick Drake. In carriera ha composto diverse colonne sonore, alternandole alla realizzazione di album solisti, l’ultimo dei quali «M:FANS» uscito l’anno scorso è una rivisitazione delle canzoni contenute nell’album cult dell’’82 «Music for a new society». «Entrambe le versioni di “Music for a new society” riflettono il mio punto di vista. Sono entrambi una strana minaccia oscura – spiega il musicista - uno è tranquillo, l’altro no. Ero in uno stato mentale molto difficile quando ho registrato la versione originale».
Domani a Fabrica, Cage racconterà tutto questo senza dimenticare che proprio quest’anno si celebra il 50esimo anniversario di «The Velvet Underground & Nico» di cui si ascolteranno diversi brani.