Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cori per Hitler, bufera politica La rivolta della comunità ebraica
ALLO STADIO IL CASO VERONA Inni alla festa degli ultrà Hellas, indaga la Digos. Ma Salvini: «Una goliardata»
VERONA «Siamo una squadra fantastica, fatta a forma di svastica». Diventano un caso nazionale quegli inni, cori e ringraziamenti allo «sponsor della serata, Adolf Hitler» che hanno fatto da colonna sonora alla festa della Curva Sud dell’Hellas Verona. Location dell’evento datato domenica 1 luglio, lo stadio Bentegodi: «Chi ha pagato tutto? Chi ha permesso questa serata?», si urla dal palco per poi citare il Führer e dare il là a ritornelli d’impronta nazista. A immortalare il tutto, un video amatoriale pubblicato sulla pagina Fb di No Boreal e finito al centro di un’autentica bufera.
Dal web la vicenda è piombata prima nelle mani della Digos di Verona, che ha acquisito le immagini della manifestazione inviando un’informativa ai pm, e quindi nelle stanze della politica: su istanza del consigliere Michele Bertucco di Verona in Comune, l’accaduto finirà all’attenzione della prima seduta della nuova assemblea cittadina che si riunirà lunedì. Ieri un «fermo monito contro chi inneggia al nazismo» è arrivato dalla presidente dell’Ucei Noemi Di Segni e dal presidente della Comunità ebraica di Verona, Bruno Carmi: ai presidenti della Figc Carlo Tavecchio, dell’Hellas Maurizio Setti, al sindaco di Verona così come a prefetto e questore, Di Segni e Carmi spiegano come «non possiamo che dirci profondamente allarmati per un avvenimento diventato vera celebrazione del nazismo». Ma il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, getta acqua sul fuoco: «Inneggiare a Hitler è certamente da condannare, quei cori sono di cattivo gusto e di pessimo esempio. Detto questo, però, non esageriamo e non andiamo a coinvolgere politica e magistratura. Lasciamo che i giudici perseguano chi ruba e delinque. Quanto al consiglio comunale, ritengo che la città di Verona abbia talmente tanti problemi da urgenti da risolvere, che è meglio che l’assemblea cittadina affronti altre questioni. In fondo parliamo di un coro goliardico. Cosa vogliamo punire, il reato di coro?». Bocche cucite, per adesso, dalla nuova giunta capeggiata dal sindaco Federico Sboarina, mentre monsignor Bruno Fasani (che in questi giorni dedicherà il suo editoriale di Verona Fedele proprio alla questione) sbotta: «Sono preoccupatissimo, esprimo tutta la mia indignazione, anche da tifoso del Verona, con il silenzio. Non è accettabile quanto successo, se lo sport inizia a mescolarsi sempre più con questa cultura becera, lo sport è morto. L’allarme della comunità ebraica? Lo condivido e invito tutti a dire “je suis ebreo” per difendere la dignità dell’uomo offeso da queste infamie». Ancora: «Sono molto preoccupato per quanto sta succedendo - prosegue don Bruno - sta diffondendosi una sorta di cultura del manganello morale. Anche sulla legge Fiano e sulla reazioni di politici come il M5S che gridano alla legge liberticida: io dico che c’è una sorta di incoscienza nel sottovalutare tutto quello che sta accadendo, non ci si rende conto di quanta voglia di vendetta ci sia, anche nelle parole, oggi. Ed è tutto pericoloso. Questo populismo incalzante che incita alla violenza va fermato. Je suis ebreo!». E se Bertucco si augura che «la città non debba vivere l’ulteriore umiliazione di vederla seppellita sotto una selva di”distinguo” e di posizioni “ideologiche”», l’onorevole Vincenzo D’Arienzo del Pd accentua i toni: «Il buon nome della città non può essere continuamente infangato da alcuni che ne rappresentano le espressioni peggiori. Non si rendono conto che cosi facendo non disonorano il loro nome ma quello di città e squadra. Forse occorrerebbe una birra in meno e un pensiero in più. La responsabilità di correggere il tiro spetta al sindaco che ha il dovere di difendere il buon nome della città e dell’Hellas». Tutt’altro che un bel biglietto da visita per il Verona, la cui stagione in A inizia già con una «macchia» per la curva sud che resterà chiusa due turni dopo i cori razzisti al derby dello scorso anno contro due biancorossi del Vicenza. Per una società i cui vertici hanno avviato una campagna per dare un’immagine diversa della tifoseria veronese, non c’era proprio bisogno di quest’ultima polemica in salsa «nazista»: «Condotte simili possono rimanere impunite- è l’appello della Comunità ebraica chiediamo alle autorità ed enti competenti di agire con il massimo rigore e sanzionare i responsabili, applicando le leggi dell’ordinamento penale e della giustizia sportiva».
Il Pd accusa «Il nome della città è infangato, il sindaco prenda posizione»