Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Scatta il pugno di ferro a Sant’Andrea Prime denunce e ordinanza anti-alcol
Al Pam divieto di vendita dalle 14.30. Ma la spesa «normale» è salva
TREVISO La linea dura è cominciata. Nel giorno in cui il Comune di Treviso ha pubblicato l’ordinanza con il divieto di vendita di bevande alcoliche al Pam di piazza Borsa, arriva anche il primo intervento del coordinamento delle forze dell’ordine varato l’11 luglio in Prefettura. Dal blitz della polizia di stato in concorso con la polizia locale in piazza Sant’Andrea sono scattati venti controlli con due denunce per inosservanza del foglio di via obbligatorio, ed è stato rinvenuto e sequestrato un panetto di un etto di hashish, pronto per lo spaccio. Una risposta del prefetto Laura Lega all’appello del Comune capoluogo che chiedeva collaborazione per arginare degrado e forme di insicurezza.
In mattinata il sindaco Giovanni Manildo aveva firmato l’ordinanza, ennesimo tentativo dell’amministrazione comunale di mettere in sicurezza i giardini; durerà fino a fine anno, tempo di verificarne l’efficacia: «È una misura necessaria per garantire il corretto utilizzo dell’area, ringrazio i gestori del supermercato che, comprendendo l’importanza dell’intervento, ci hanno aiutato nell’applicazione». Nella zona di piazza Sant’Andrea, sono spesso alcuni soggetti, soprattutto stranieri, in stato alterato dall’alcol a creare disordini che in alcuni casi sono sfociati in risse; l’ordinanza sul divieto di assunzione di bevande nelle aree pubbliche ha portato diverse sanzioni ma non ha fermato il problema degrado. Così, «a seguito di sopralluoghi della polizia locale e interventi su istanza dei cittadini», Ca’ Sugana ha vietato anche la vendita dalle 14.30 alla chiusura del supermercato del gruppo Panorama: gran parte delle bottiglie e lattine bevute ai giardini venivano acquistate lì.
I clienti abituali del supermercato non saranno però penalizzati, dal divieto «restano escluse le bevande acquistate nel contesto di una spesa che comprenda anche altri generi prodotti per un valore almeno pari a quello delle bevande alcoliche». Un modo per scoraggiare chi tenta di arginare la nuova regola inserendo un sacchetto di pane accanto alla cassa di birra, ma garantendo le spese normali. La multa ai trasgressori sarà di 50 euro.
Per la Lega però l’ordinanza non basta, anzi. «Si impedisce ai cittadini di fare liberamente acquisti - si arrabbia il capogruppo Mario Conte -. Non è così che si contrasta un fenomeno che in questi ultimi anni si è cronicizzato, serve un presidio fisso». Mercoledì sera Conte, accompagnato da residenti della zona, ha “pattugliato” piazza Giustiniani e porta Altinia. «Non ho visto forze dell’ordine né mediatori culturali – denuncia -. Non ho visto integrazione ma bivacchi, uomini che urinavano ovunque, è intollerabile che questo succeda ogni giorno in città».