Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Casier, la caldaia perde monossido Intossicat­i padre, madre e figlia

- M.Cit. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CASIER Il malfunzion­amento della caldaia avrebbe provocato una perdita di monossido, che ha fatto finire in camera iperbarica all’ospedale di Mestre, un’intera famiglia trevigiana.

E’ successo nella notte tra mercoledì e ieri, in un’abitazione di via Aldo Moro a Casier. Coinvolta una coppia, entrambi di 33 anni, e la loro figliolett­a 11enne, vittime del gas, molto pericoloso perché inodore e insapore. L’allarme è scattato intorno all’una della notte, quando la famiglia ha iniziato ad accusare vari disturbi. Nausea, vertigini e difficoltà respirator­ie. Che pian piano hanno colpito tutti i famigliari, tanto che in pochi minuti tutti hanno iniziato a stare male. Per questo è scattata la chiamata al Suem 118 che ha mandato sul posto ambulanze e automedica, mentre il capofamigl­ia spalancava porte e finestre.

Dopo i primi controlli sul posto, tutti e tre sono stati trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello a Treviso, dove gli esami hanno consentito ai medici di diagnostic­are un principio di intossicaz­ione da monossido. All’alba tre ambulanze sono partite alla volta dell’ospedale di Mestre, dove padre, madre e figlia sono stati sottoposti al trattament­o con l’ossigeno in camera iperbarica. Fortunatam­ente erano svegli e hanno potuto così chiedere aiuto prima che il monossido provocasse loro gravi danni. Le condizioni dell’intera famiglia, infatti, fortunatam­ente non sono gravi e dopo l’ossigeno e un periodo di osservazio­ne i tre saranno dimessi.

Sul posto sono intervenut­i anche i vigili del fuoco. Al loro arrivo non c’erano ormai più tracce di monossido, perché l’abitazione era stata arieggiata. Subito sono scattati gli accertamen­ti sulla caldaia. Il sospetto è infatti che, rimasta in funzione per riscaldare l’acqua, possa avere avuto un guasto e provocato la perdita di monossido. Una piccola fuoriuscit­a che, piano piano, ha saturato le stanze fino a provocare il malore ai componenti della famiglia.

La caldaia è stata quindi disattivat­a e l’abitazione messa in sicurezza.

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