Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
De Chirico e Vedova falsi, a processo
Un cliente denuncia il mercante d’arte Campopiano, accusato di truffa aggravata
TREVISO Avrebbe venduto a un amico di famiglia quadri falsi di Giorgio De Chirico e di Emilio Vedova. Per questo il trevigiano Gianluca Campopiano è finito a processo con l’accusa di truffa aggravata. L’uomo, 46 anni, esperto d’arte e figlio di un noto gallerista, secondo l’accusa avrebbe infatti approfittato dell’amicizia del padre con un facoltoso trevigiano per proporgli un affare: l’acquisto di alcuni quadri dei due grandi artisti del Novecento.
Il cliente si fidava, stante l’amicizia con il padre, stimato professionista nel mondo dell’arte. E così, valutate le opere prima sul catalogo e poi materialmente, aveva deciso di acquistarle, convinto della bontà dell’affare. Una vendita che, secondo la procura, sarebbe andata in porto proprio grazie al rapporto privilegiato che il cliente aveva con il padre di Campopiano, che così lo avrebbe raggirato. Gli avrebbe, infatti, proposto l’acquisto di due dipinti di De Chirico e di cinque opere di Vedova per un valore totale di 105 mila euro. Tutte accompagnate da scritture e certificati comprovanti l’autenticità e la provenienza. In cambio, il cliente gli avrebbe corrisposto assegni per 17 mila euro e consegnato alcune opere di altri artisti di sua proprietà. Solo dopo l’acquisto però, il trevigiano si sarebbe accorto che erano in realtà dei falsi. Così come falsi sarebbero stati i certificati di autenticità che, secondo la procura, sarebbero stati contraffatti. Per questo è scattata la denuncia.
Le indagini hanno portato la procura a firmare un decreto di citazione diretta a giudizio per il mercante d’arte, che deve rispondere di truffa aggravata perché «con artifici e raggiri, consapevole dell’illecita provenienza dei dipinti, a scopo di profitto li poneva in vendita alla parte offesa». Ieri si è aperto il processo, che riprenderà a marzo. (m.cit.)