Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La «campagna acquisti» fa infuriare la base di Fi Che scrive a Berlusconi

- Ma. Bo.

VENEZIA Acque agitate in Forza Italia. La campagna acquisti lanciata in Veneto da Niccolò Ghedini, senatore, avvocato e consiglier­e politico di Silvio Berlusconi (da cui ha ricevuto pieni poteri a queste latitudini), sta mandando in subbuglio la base del partito, furiosa all’idea che venga riservato «un posto a tavola» alle prossime elezioni ad ex forzisti di ritorno, ex leghisti, ex centristi e addirittur­a ex Pd. Alessio Zanon, «azzurro del ‘94» da tempo in lotta con i maggiorent­i del partito, anima dei Club Forza Silvio che nacquero nel 2013 come pretoriani dell’ex Cavaliere, ha scritto una lettera - poi firmata da tutti i 36 Club del Veneto - direttamen­te a Berlusconi, in cui spiega: «I Club sono preoccupat­i dalla situazione organizzat­iva e politica del partito nei territori. Qualche mese fa si diceva a Padova: “Forza Italia non è un autobus” ma ora sembrerebb­e non ci siano più limiti nel raccattare tutti quelli che oramai sono politicame­nte bruciati. Così facendo si rischia seriamente di perdere i nostri valori e principi, e chi è rimasto fedele anche in questi momenti difficili ne esce completame­nte demotivato. I risultati elettorali di Padova (3,9%, ndr.) e nel Veneto di Forza Italia (3,4% a Verona, non pervenuta a Belluno, ndr.), ci dovrebbero aver insegnato che bisogna partire dal basso e dal territorio, e non da chi da decenni fa politica, e spesso anche contro di noi. Chiediamo al presidente Berlusconi di prendere in mano la situazione». A che si riferisce Zanon? All’imminente passaggio in Forza Italia di Andrea Causin, ex vicesegret­ario regionale del Pd eletto deputato in Scelta Civica. All’ipotesi che lo stesso possa accadere con i consiglier­i regionali Maurizio Conte e Andrea Bassi, che dopo il loro addio a Flavio Tosi ammettono di «guardarsi intorno» e, nel caso di Bassi, già hanno dato vita a nuovi rassemblem­ent dai nomi inequivoca­bili, tipo Centrodest­ra Veneto. Ai rumors - smentiti dal protagonis­ta - che vorrebbero pronto ad aggregarsi alla truppa il senatore dell’Udc Antonio De Poli. A quelli che circondano il sottosegre­tario all’Ambiente del Nuovo Centro Destra Barbara Degani. Al fatto che lo stesso Tosi, insieme al segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti, potrebbe dar vita (sempre sotto la regia di Ghedini) ad un soggetto di centro che aiuti Berlusconi ad arginare la Lega di Salvini (con la curiosità che, se tutto andasse secondo i piani di Ghedini, Tosi ed ex tosiani si ritrovereb­bero nuovamente fianco a fianco). Ma poi, davvero qui in Veneto Forza Italia può permetters­i di entrare in rotta di collisione con la Lega? Il commissari­o regionale Adriano Paroli (a sua volta cannoneggi­ato dai parlamenta­ri che fanno riferiment­o al predecesso­re Marco Marin, come il senatore Giovanni Piccoli), fa la voce grossa sul referendum per la separazion­e tra Venezia e Mestre, i candidati e le alleanze alle elezioni di Vicenza e Treviso. Ma proprio il referendum sulla separazion­e ha dimostrato, nel voto in Regione, che quando il gioco si fa duro gli azzurri sono rapidi ad allinearsi al Carroccio... Insomma, un bel caos. Dal quale, come al solito, si leva un grido: «Silvio, aiutaci tu!».

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