Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fondi di confine, la Lega: «Un flop, soldi virtuali»

De Menech, Comitato Paritetico: «Noi eroghiamo, l’iter dei lavori pubblici non funziona»

- Marco de’ Francesco

BELLUNO Per il senatore di Forza Italia Giovanni Piccoli, i fondi di confine sono un flop. Un fallimento dimostrato dai numeri. «Di fronte ai dati – afferma Piccoli – al governo non resta che prenderne atto e correre ai ripari. Basta con la logica degli annunci, che ha il fiato corto». Il fatto è che degli oltre 300 milioni stanziati dalle provincie di Trento e Bolzano, ne sono stati liquidati solo ventuno.

Per Piccoli il fondo va modificato: «Deve essere più accessibil­e ai privati, sostenendo iniziative imprendito­riali e di partnershi­p pubblico-privata. Solo così si può garantire un effetto moltiplica­tore della ricchezza. Farlo è possibile, cercando delle soluzioni all’interno della complessa normativa sugli aiuti di Stato».

La pensa diversamen­te il deputato del Pd Roger De Menech, che presiede il Comitato Paritetico che ha sostituito il Fondo Odi (o Brancher) nella gestione delle risorse.

Per l’esattezza, l’ente istituito con la finanziari­a per il 2010 del dicembre 2009, era entrato in vigore nel marzo del 2011: traduce un accordo tra Trento, Bolzano e il governo, grazie al quale le Province autonome «scuciono» 80 milioni di euro per i Comuni confinanti. Il comitato è frutto dell’Intesa siglata il 19 settembre 2014 da ministeri competenti (economia, affari regionali), Regioni e Province coinvolte, tra cui quella di Belluno.

«Ma quale fallimento – afferma De Menech – sono appunto i numeri a darci ragione: nei primi quattro anni di vita, il fondo ha erogato solo 800mila euro; dal 2015, invece, quasi 22 milioni. Il sistema si è messo a funzionare. Ora eroghiamo circa 500mila euro a settimana». Per Piccoli «la consistenz­a dei fondi a disposizio­ne e il loro utilizzo ancora incompleto ci dice che occorre aprire con decisione anche ai territori non direttamen­te confinanti. In tutti i casi - continua il senatore - dagli errori si deve imparare. Per questo serve un check-up dell’esperienza all’insegna della massima operativit­à e dell’inclusione dei territori».

Per De Menech «non è il fondo che non funziona, ma l’iter dei lavori pubblici, che in Italia è lentissimo. Insomma, noi eroghiamo, ma i progetti faticano ad arrivare».

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Il senatore Giovanni Piccoli (Lega)

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