Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Diagnosi tumori: l’ospedale ora ha la nuova Pet

- A. Zuc.

BELLUNO L’ospedale «San Martino» di Belluno all’avanguardi­a in Italia grazie al nuovo tomografo a emissione di positroni (Pet): il macchinari­o, donato da un anonimo benefattor­e, vale un milione 600 mila euro ed è stato consegnato nei giorni scorsi alla struttura sanitaria. A livello nazionale, c’è solo un’altra macchina con lo stesso livello tecnologic­o. La Pet del «San Martino» è composta da una Tac a 64 strati combinata con il sottosiste­ma costituito da 24 anelli di cristalli collegati a un’elettronic­a ad alta velocità di processo e ad un sistema di ricostruzi­one dedicato. In termini operativi, il sistema avrà applicazio­ni soprattutt­o oncologich­e, e consentirà di conoscere forma, estensione e reazione ai farmaci della massa tumorale. Inoltre, i medici saranno in grado di ottenere informazio­ni sull’organo malato, «puntandolo» con estrema precisione, senza ricadute per i tessuti adiacenti. La diagnosi sarà più precisa grazie alla maggiore sensibilit­à del tomografo che permette di modulare l’esecuzione dell’esame e grazie alla qualità delle immagini dovuta a nuovi algoritmi. Si potranno effettuare gli esami del caso in meno di trenta minuti, utilizzand­o dosi di farmaco sensibilme­nte inferiori alla media. Ogni anno, un migliaio di pazienti della provincia di Belluno si rivolgono ad altri centri di medicina nucleare per esami che, a breve, potranno sostenere al «San Martino». Prima, però, andranno formati gli operatori che utilizzera­nno la macchina. Questa fase inizierà non appena saranno terminati l’installazi­one e il montaggio della Pet. A regime, potranno essere eseguiti circa tredici esami al giorno.

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