Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Insetto mangia-bosco: alberi da tagliare
L’sos di Canale d’Agordo: «Danno importante, la Regione ci aiuti»
CANALE D’AGORDO «Gli alberi si ammalano e per un piccolo Comune come il nostro abbatterli è molto oneroso»: il sindaco di Canale d’Agordo, Rinaldo De Rocco, evidenzia così le difficoltà legate al proliferare del bostrico, un piccolo coleottero che mangia le fibre del legno sotto la corteccia degli abeti e scava piccole gallerie superficiali indebolendo il tronco. In val di Gares, l’insetto sta aggredendo numerose piante, che in futuro rischieranno di cadere.
«Qualche anno fa avevamo notato lo stesso fenomeno, poi sembrava fosse passato – spiega De Rocco – . Alla fine, il problema è tornato, forse anche per questioni climatiche». Le alte temperature, infatti, sono un fattore che favorisce la riproduzione del piccolo insetto, noto con il nome di «tipografo» per la sua tendenza a scavare reticoli di gallerie superficiali che creano dei disegni sotto la corteccia delle piante attaccate. «Abbiamo messo alcune trappole per monitorare la presenza degli insetti, che è abbastanza consistente – prosegue il sindaco – , non sappiamo come eliminare i parassiti, intanto insieme ai Servizi forestali regionali abbiamo iniziato a tagliare gli alberi ormai deboli. Il danno non è di poco conto: perdendo la capacità di far scorrere la linfa l’albero si indebolisce e si secca. Come se non bastasse, non si riesce a tagliare come si vuole, perché il bosco si è ammalato a chiazze. Vedremo se si riuscirà ad avere qualche aiuto dalla Regione».
Qualora si verificassero forti raffiche di vento, gli alberi malati potrebbero cadere al suolo in gran quantità, ma alcuni, precisa il sindaco «crollano anche da soli perché non stanno più in piedi». L’invasione del bostrico (che comunque tende ad aggredire piante già deboli) non sta creando problemi soltanto alla stabilità degli alberi, ma sta anche peggiorando il paesaggio. Le distese di conifere che caratterizzano la val di Gares potrebbero perdere la propria compattezza. A meno che non si verifichi un’incredibile proliferazione di picchi, nemici naturali del bostrico (di cui sono predatori), si dovrà continuare a tagliare e sperare in periodi meno caldi e umidi. «Per il Comune può diventare un impegno economico importante, ma bisogna trovare una soluzione – conclude De Rocco – Il problema è notevole, siamo preoccupati».