Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Marco ucciso dalla avidità umana». Il dolore e la rabbia dei genitori
San Stino di Livenza, addio anche al fidanzato di Gloria, morto con lei nel rogo di Londra. La folla e le lacrime
SAN STINO (VENEZIA) «Ti ha ucciso l’avidità umana». Il dolore dei genitori di Marco Gottardi.
SAN STINO DI LIVENZA (VENEZIA) Marco e Gloria sempre insieme. L’una vicino all’altro mano nella mano, proprio come negli ultimi istanti di vita nella Grenfell Tower di Londra. Nel giorno dei funerali di Marco Gottardi i genitori Giannino e Daniela hanno appoggiato sulla bara del figlio la fotografia della coppia perfetta, indissolubile, che sognava un futuro migliore all’estero. La loro immagine era davanti a un grande mazzo di rose bianche. Tutt’attorno familiari, conoscenti, compaesani e tanti amici, che al termine delle esequie a San Stino di Livenza hanno raccontato dal pulpito ciò che, in fondo, l’opinione pubblica aveva già percepito di Marco e Gloria attraverso quella foto. Erano due giovani che guardavano al futuro con tanti progetti familiari e professionali e li avevano cercati in una metropoli, Londra, diventata però l’ultima tappa della loro vita, a causa del rogo divampato in una torre restaurata con materiali infiammabili per il basso costo, dove i due abitavano.
E proprio contro quel dettaglio si sono soffermati i genitori di Marco, in un messaggio letto da un parente: «Eravate troppo felici e lo eravamo anche noi nel vedervi così, ma l’avidità umana vi ha portato via nel modo più crudele. Come genitori siamo orgogliosi e fieri di averti come figlio, ci hai riempito di gioia. Ovunque sarai, saprai farti volere bene da tutti, come qui. Ti chiediamo di farci superare questo immenso dolore». Straziati, i coniugi Gottardi si sono più volte abbracciati durante il funerale, poco più in là uno psicologo messo a disposizione dall’Usl per aiutarli a superare la tragedia. Nei primi banchi il governatore Luca Zaia, il prefetto di Venezia Carlo Boffi, i sindaci di San Stino e di Camposampiero, la famiglia al completo di Gloria Trevisan, il cui funerale è stato celebrato mercoledì. Don Alberto ha officiato il rito funebre davanti a un migliaio di persone, un intero paese si è fermato tra le 16 e le 18 di ieri. Nessuno è voluto mancare all’ultimo saluto al giovane architetto anche se, dalle parole del parroco e degli amici che hanno letto una serie di dediche al termine della messa, il nome di Marco è stato spesso associato a Gloria.
«Ora siete in Paradiso, avete fatto solo un trasloco nel grattacielo più sicuro e bello del mondo», hanno detto zii e cugini. Poi i compagni di Università, che definiscono Marco un «galantuomo», ricordando il percorso condiviso «per decidere quali uomini volevamo diventare e quale posto occupare nel mondo dei grandi». E una promessa: un tour in moto tra le bellezza italiane che gli amici («te lo dovevamo, manterremo la promessa») faranno ad agosto («tu sarai con noi»). La salma di Marco è stata tumulata nel cimitero del paese, dove gli amici l’hanno salutato con una canzone di Eric Clapton, una delle sue preferite, eseguita da un duo.